Era da qualche giorno che Roberto Saviano, faro della sinistra radical chic e buonista, non faceva sentire la sua voce. Lo scrittore, però, ha deciso di rompere il suo silenzio quando ha saputo che Matteo Salvini nel pomeriggio sarà a Mondragone, comune in provincia di Caserta dove da giorni è scoppiato il caos tra alcuni cittadini esasperati e i bulgari che risiedono nei palazzi ex-Cirio, area divenuta zona rossa a causa di una cinquantina di contagi da coronavirus tra gli immigrati.
Questa visita a Saviano non è andata giù. E così, parlando con Fanpage.it, lo scrittore ha espresso, una volta in più, tutto il suo sdegno e la sua rabbia contro il leader leghista. "Dovresti chiedere perdono per come hai gestito l'emergenza migranti, per come hai messo gli uni contro gli altri, per come hai acceso gli animi per puro tornaconto elettorale", ha affermato Saviano.
Quest’ultimo ha sfruttato l’occasione per fare un parallelismo, piuttosto forzato, su immigrazione e sfruttamento. Saviano, però, non si riferisce agli scafisti bensì a coloro che usano la mancanza di tutele legali per i propri fini. "Ciò che accade a Mondragone, a Bologna, al mattatoio in Germania ci dice che lo sfruttamento è prassi laddove i lavoratori non sono messi in sicurezza. È per questo che Salvini dovrebbe chiedere perdono oggi a Mondragone, per aver sempre cercato un nemico con cui legittimare la sua esistenza politica. Un tempo erano i meridionali, oggi sono i migranti", ha affermato l'autore di Gomorra. Lo scrittore incolpa Salvini di "strumentalizzare le vicende" e di andare a Mondragone solo per "vomitare la sua bile sui migranti che vivono là".
Saviano, forse, non sa cosa è accaduto negli ultimi due giorni nel comune campano. Gli abitanti di Mondragone, quelli che conoscono i problemi della città, sono esasperati. Ieri, ad esempio, è stato esposto uno striscione con la scritta "Salvini metti ordine, ci vogliono le p...e" da uno dei cinque edifici messi in quarantena dopo la scoperta di un focolaio di Covid-19. Nel frattempo, un gruppo di cittadini ha predisposto una petizione da inviare al ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, in cui si chiede "di liberare i palazzi ex Cirio dal degrado". Il documento ha raggiunto oltre 400 firme in due giorni. A questo punto c'è da aspettarsi che Saviano dica qualcosa anche ai cittadini di Mondragone.
Se da Mondragone chiamano, Matteo Salvini non esita a rispondere. Il leader della Lega ha pubblicato sui social la foto dello striscione apparso alle finestre dei palazzi "ex Cirio" promettendo che farà tutto il possibile per il ripristino della legalità e dell’ordine pubblico. "Amici, metterò tutto il mio costruttivo impegno per aiutare questa comunità, per troppo tempo dimenticata dal governatore del PD e lasciata in balia di rivolte dei Rom e scontri sociali", ha scritto l’ex ministro facendo un chiaro riferimento al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.
Lo stesso Salvini, in una dichiarazione, ha sparato a zero su quello che ha chiamato il "clan De Luca” definito "completamente fuori controllo: un consigliere regionale di sinistra insulta e mi dice di non andare a Mondragone perché creerei un danno all’economia. Lo vada a spiegare ai pizzaioli, che per colpa di De Luca non hanno fatto asporto per mesi, o ai commercianti lasciati soli dal governo Pd-5Stelle come quelli di San Gregorio Armeno".
"A De Luca e al suo clan lascio le battutine sul lanciafiamme: peccato che a Mondragone si sia spento", ha ironizzato il leader leghista. Probabile che nella sua visita in città Salvini, oltre a lanciare nuovi afofndi contro il governatore, possa spendere qualche parola anche per rispondere a Saviano. Il nuovo duello fra i due è appena inziato.
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