Infischiarsene dei marchi di infamia e delle lettere scarlatte. Ribadire in ogni occasione utile l'appartenenza a quel radicalismo conservatore che vuole reagire al declino dell'Occidente. Cavalcare l'onda che si sta alzando da Parigi a Washington, creando un asse forte con Marine Le Pen (in foto con il segretario) e con Donald Trump. Rilanciare la strategia «free vax», battezzata così nel 2021 e ora tornata sotto i riflettori con l'emendamento, sottoscritto da Claudio Borghi al decreto liste d'attesa, per cancellare l'obbligo vaccinale per i minori fino a 16 anni per i vaccini contro morbillo, rosolia, parotite e varicella in modo che non siano più obbligatori, ma solo «raccomandati».
Matteo Salvini, dichiarazione dopo dichiarazione, proposta dopo proposta, va delineando la sua strategia post-Europee. E in una intervista a Libero dice con chiarezza che a breve arriverà il suo sì ai Patrioti di Viktor Orban «per cambiare la Ue». La Lega è pronta a unirsi alla neonata famiglia europea per costruire «un nuovo grande gruppo che contrasti lobbysti, burocrati, banchieri, filo-islamici e filo-cinesi». «Succede che, con incredibile arroganza, chi ha perso le elezioni europee in quasi tutti i Paesi dell'Unione sta cercando disperatamente di restare aggrappato alla poltrona. Faremo di tutto per impedirlo, dicendo un no chiaro a ogni ipotesi di Ursula bis e bocciando ogni alleanza con i socialisti e gli ecofanatici tutti tasse e sbarchi. Per questo stiamo costruendo il gruppo dei Patrioti, che mira a essere il terzo più numeroso di tutto il parlamento: in settimana ci saranno le condizioni per un annuncio ufficiale che cambierà gli equilibri a Bruxelles», spiega il leader della Lega. Un riferimento all'adesione da parte del Rassemblement National di Marine Le Pen ai Patrioti che secondo alcune voci potrebbe arrivare già nella giornata di oggi.
«Negli ultimi anni c'è stata una propaganda a reti unificate per provare a ridicolizzare e ridimensionare chi, come la Lega o Marine Le Pen, proponeva un modello diverso di Europa», argomenta il leader del Carroccio. «Dato che la realtà è più forte di qualsiasi menzogna, ora emerge con nettezza che i popoli europei vogliono un radicale cambiamento. I partiti alleati della Lega sono ai vertici del consenso in gran parte del Continente, a partire dalla Francia fino all'Olanda e all'Austria. Rinnovo l'auspicio che tutte le forze di centrodestra trovino la sintesi per cambiare l'Ue evitando il ritorno al potere delle sinistre che negli ultimi anni hanno danneggiato famiglie e imprese europee a colpi di tasse, auto elettriche cinesi, bastonate sulla casa e immigrazione sregolata. Perché qualcuno che si dice di 'centrodestra' dovrebbe preferire i socialcomunisti alla Lega e alla Le Pen?». L'obiettivo insomma è creare un gruppo capace di «crescere e contare». «Domani avrete l'ufficialità di tutti i partiti che ne faranno parte, la scelta della Lega è stata chiara: mai nessun accordo coi socialisti, il voto di oggi in Francia comunque vada è già decisivo. Macron è ormai estrema minoranza in casa sua, come Scholz in Germania, e la Lega con i suoi alleati sarà determinante».
Sul fronte interno, invece, l'affondo di Borghi sui vaccini rilancia una posizione tutt'altro che sgradita al segretario.
Certo la Lega è consapevole che si tratta di una proposta di testimonianza e l'emendamento non sarà accolto. Ma la volontà è quella di ribadire il principio che «ognuno della sua salute deve potersi occupare come vuole» e riaccendere il dialogo con una platea che ha guardato con interesse alla Lega nel periodo del Covid.
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