Salvini scommette sull'effetto Vannacci. "Faremo un exploit"

Il rush finale della Lega in piazza a Roma. "Saremo maggioranza a Bruxelles"

Salvini scommette sull'effetto Vannacci. "Faremo un exploit"
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Piazza Santi Apostoli si scalda sulle note di Generale di Francesco De Gregori e Give peace a chance di John Lennon (ma anche di Annalisa e degli altri tormentoni sanremesi) per il comizio di chiusura della campagna elettorale. I militanti vedono arrivare Roberto Vannacci e intonano il coro «un generale, c'è solo un generale». In piazza i parlamentari europei uscenti si scambiano impressioni confrontandosi con deputati e senatori leghisti.

La convinzione diffusa è che, come dice Matteo Salvini, la Lega possa fare meglio delle Politiche, anzi «possa essere la sorpresa delle elezioni europee». Un auspicio-speranza che si fonda su tre fattori: l'effetto Vannacci e il suo valore aggiunto in termini di consenso; la fine dell'«effetto Conte», ovvero l'onda lunga del malcontento per la partecipazione della Lega al governo gialloverde, una disaffezione scontata alle ultime Politiche; la distribuzione territoriale dell'affluenza che potrebbe concentrarsi soprattutto al Nord. Il generale non si tira indietro e arrivando alla manifestazione non nasconde la speranza di dare il suo contributo per un risultato importante. «Non ho idea del numero delle preferenze. Mi sono imposto sempre obiettivi ambiziosi. Il mio futuro dipenderà da molti fattori, ma spero di non deludere Salvini». Sul palco, sotto la regia di Claudio Durigon, salgono i Liberali di Roberto Sorcinelli e l'Udc di Lorenzo Cesa - alleati della Lega per queste elezioni - poi capigruppo e ministri. Poi prima del segretario è lo stesso Vannacci a prendersi la scena. «Noi siamo diversi dai tedeschi, dai francesi. Non meglio o peggio, ma siamo orgogliosamente italiani e così dobbiamo rimanere. Vogliamo essere liberi di dire buon Natale, buona Pasqua. Roma è città eterna, ma l'Europa l'eternità ce la vuole portare via. Non siamo più liberi di parlare, veniamo sospesi e allontanati, rischiamo i tribunali». Finito il suo intervento arriva il momento deil Capitano. «Non possiamo parlare di sondaggi, ma sbirciando nelle redazioni di qualche giornale, vi posso dire che in queste settimane e in questi giorni la Lega è il partito che sta crescendo di più. Sabato e domenica prossimi la grande e bella sorpresa di queste elezioni sarà la nostra Lega, con tanti saluti a gufi e menagrami».

La comprensibile speranza di un grande risultato per il Carroccio non si traduce in competizione scorretta verso gli alleati. Anzi Salvini ribadisce che «vogliamo il centrodestra unito, si mettano l'anima in pace Conte, Schlein e i sottili analisti di giornali e telegiornali: il governo in carica che è stato scelto dagli italiani va avanti fino al 2027, non un minuto di meno, e anzi ci prenotiamo anche gli altri 5 anni». Se il governo rimarrà dov'è, il vicepremier si augura con un pizzico di malizia di avere la stessa continuità anche sul fronte del Pd. «Lo dico con la massima simpatia per una persona perbene, corretta, che crede in quello che dice: spero che l'amica Elly Schlein rimanga a lungo segretaria del Pd per il bene dell'Italia e del centrodestra». Salvini vede nel voto di sabato e domenica una occasione storica per l'Europa. «Non siamo più soli, il centrodestra unito può essere maggioranza a Bruxelles». L'Europa «può cambiare, possiamo andare a governare senza essere complici o alleati dei socialisti, della sinistra o di guerrafondai come Macron che si dovrebbero vergognare dei loro istinti di guerra».

Salvini manda un abbraccio a Giovanni Toti, «un galantuomo che spero di riabbracciare presto». E poi rende omaggio a Roberto Vannacci. «Scegliere un generale per andare a difendere i confini è il regalo più grande che la Lega potesse fare all'Europa e all'Italia».

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