Salvini va da Berlusconi: prima il sereno poi la rottura

L'incontro della mattina lascia presagire esiti positivi Nel pomeriggio il Cav chiude a Foa e Matteo lo attacca

Salvini va da Berlusconi: prima il sereno poi la rottura

«La fedeltà al centrodestra non significa subalternità». «Prendiamo atto che vi schierate con il centrosinistra».

È il giorno della bocciatura della candidatura di Marcello Foa alla presidenza della Rai, il giorno dell'orgoglio di Forza Italia e della rabbia leghista, il giorno in cui la complessità di un centrodestra metà al governo e metà all'opposizione si mostra con buona evidenza.

Il copione delle battute e delle accuse che risuonano davanti a taccuini e telecamere è abbastanza scontato: da una parte il Carroccio accusa Forza Italia di avere riesumato il patto del Nazareno; dall'altra gli azzurri fanno presente che la Lega si è mossa in maniera maldestra, dando per scontato il via libera.

La giornata, però, è segnata soprattutto dal faccia a faccia mattutino tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini. Il numero uno della Lega va a trovare il presidente di Forza Italia all'ospedale San Raffaele di Milano. «Stamattina mi sono alzato alle 5 per andare a salutare il presidente Berlusconi che si trova da qualche giorno per dei controlli in ospedale. Una visita dovuta alla stima e all'affetto e non a ragionamenti politici che si fanno in altra sede e non in ospedale». Un ragionamento sul braccio di ferro in corso per la scelta del presidente della Rai viene però affrontato nel colloquio tra i due leader. Berlusconi ascolta, concede qualche timida apertura, promette che ci rifletterà, ma dopo essersi consultato con i suoi dirigenti mantiene la linea iniziale. Rispettando un'indicazione che arriva dal corpo del partito, deciso a reagire allo strapotere leghista e a chiedere il rispetto del vincolo di coalizione.

Fino alle prime ore del pomeriggio Salvini sembra scommettere sulla riproposizione del nome di Foa in una successiva votazione. «Conto che Marcello Foa abbia il sostegno di tutto il centrodestra. L'alleanza con i Cinquestelle è di governo, per le altre scadenze elettorali la Lega è protagonista del centrodestra. Noi siamo convinti di questo: Berlusconi con cui ho parlato questa mattina in ospedale è convinto di questo. Forse c'è qualcuno in Forza Italia che ha altre ambizioni. Si chiariscano, noi stiamo fermi non abbiamo fretta». Si diffonde anche la voce, messa in circolo da parlamentari leghisti, di un tentativo telefonico di Berlusconi di stoppare il siluramento di Foa non andato a segno perché giunto un paio di minuti dopo il voto.

L'ipotesi della riproposizione del nome di Foa in Vigilanza cade però con il comunicato pomeridiano di Berlusconi, reso necessario dalle parole con cui Luigi Di Maio aveva lasciato intendere che vi fosse una spaccatura tra il Cavaliere e il suo partito. «La scelta di Forza Italia di non votare Foa è stata assunta dai nostri gruppi parlamentari. Io ne ho preso atto e l'ho naturalmente condivisa. Il servizio pubblico non può essere espressione unilaterale di una maggioranza. A questo criterio ci siamo attenuti quando eravamo al governo. Ci aspettiamo che vi si attenga anche l'attuale maggioranza», aggiunge. «È stato anche appurato che l'eventuale riproposizione dello stesso nome alla Vigilanza, presenta secondo pareri autorevoli problemi giuridici non superabili. Non potrà quindi essere votata da Forza Italia».

A quel punto scatta la replica di Salvini che decide di alzare i toni. «La Lega prende atto che Forza Italia ha scelto il Pd per provare a fermare il cambiamento, per la Rai, per il taglio dei vitalizi e per altro ancora.

Dispiaciuti, continuiamo sulla via del cambiamento, sicuri che gli italiani e gli elettori del centrodestra (come dimostrano tutti i sondaggi) abbiano le idee chiare». Quale sarà, al di là delle dichiarazioni, l'effetto concreto dello strappo sul centrodestra lo si vedrà solo nei prossimi giorni. O meglio nelle alleanze per le prossime elezioni regionali ed europee.

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