Savona, scrive il sito del governo: "Il Colle non può interferire col premier

Dopo il veto di Mattarella su Savona, la curiosità sul sito del governo: "Una volta conferito l'incarico, il Capo dello Stato non può interferire nelle decisioni del premier incaricato"

Savona, scrive il sito del governo: "Il Colle non può interferire col premier

Per essere curioso, è curioso. Impossibile non ammatterlo. Dopo il veto di Sergio Mattarella sul nome di Paolo Savona all'Economia, si è scatenata sul Colle una vera e propria bufera politica. Una crisi istituzionale mai vista, con Carlo Cottarelli incaricato di formare un governo poco più che balneare, il Capo dello Stato minacciato di finire in stato di accusa e i social scatenati nel commentare la decisione del Presidente della Repubblica. Sin dal fine settimana studiosi, giornalisti ed esperti si stanno arrovellando il cervello per cercare di capire se la Costituzione, di cui Mattarella è garante, gli permetteva di dire "no" - come successo - a un nome presentato come possibile ministro dal premier incaricato. I pareri sono discordanti. Con gli "istituzionali" propensi a pensare fosse suo pieno diritto. Per questo è curioso leggere sul sito del governo queste frasi: "Una volta conferito l'incarico, il Presidente della Repubblica non può interferire nelle decisioni del premier incaricato".

Andiamo con ordine. Il Capo dello Stato, nel suo messaggio dopo la fine della breve era di Giuseppe Conte, ha dichiarato di essersi messo di traverso su Savona per difendere i risparmiatori e gli investitori. Perché il professore era "visto come sostenitore di una linea, più volte manifestata, che potrebbe provocare, probabilmente, o, addirittura, inevitabilmente, la fuoruscita dell’Italia dall’euro".

Di casi simili, va detto, ce ne sono stati nella storia repubblicana. Basti pensare a Cesare Previti (bocciato da Oscar Luigi Salfaro), Roberto maroni (spostato di casella da Carlo Azeglio Ciampi) e, più recentemente, Nicola Gratteri, magistrato che Renzi avrebbe voluto alla Giustizia. Ma - dicono Lega e M5S - questa è la prima volta che il Quirinale non presenta dubbi sul profilo istituzionale, quanto sulle idee espresse dal candidato ministro. E allora era stato Roberto Calderoli a tirar fuori le parole "dell'l'illustre costituzionalista Costantino Mortati, uno dei padri della nostra Costituzione, uno che la nostra Costituzione l'ha scritta". Il quale, "nel suo 'Istituzioni di diritto pubblico, ed. 1975, a pagina 568", scriveva che "la proposta dei ministri (fatta dal premier, ndr) deve ritenersi strettamente vincolante pel capo dello Stato".

È altrettanto vero, a ben vedere, che dal giorno della stesura della Costituzione a ieri di tempo ne è passato. E pure di acqua sotto i ponti della prassi politica. Come visto, i vari Presidenti della Repubblica hanno interpretato in vario modo il loro ruolo. Che, notoriamente "a fisarmonica", non è né di esecuitivo né da mero notaio.

Tuttavia a molti non è sfuggito quanto scritto sul sito ufficiale del governo italiano in merito alla formazione di un nuovo esecutivo. Sulla scelta dell'incaricato "si ritiene che il Capo dello Stato non sia giuridicamente libero, essendo vincolato al fine di individuare una personalità politica in grado di formare un governo che abbia la fiducia del Parlamento": E ancora: "Una volta conferito l'incarico (al premier, ndr), il Presidente della Repubblica non può interferire nelle decisioni dell'incaricato, né può revocargli il mandato per motivi squisitamente politici". Resta da capire se la scelta di un ministro rientra o meno nelle "decisioni dell'incaricato" su cui il Colle "non può interferire". Il sito non lo scrive. E i costituzionalisti si stanno dicendo la loro.

"L'incaricato - si legge - che di norma accetta con riserva, dopo un breve giro di consultazioni, si reca nuovamente dal capo dello Stato per sciogliere, positivamente o negativamente, la riserva. Subito dopo lo scioglimento della riserva si perviene alla firma e alla controfirma dei decreti di nomina del Capo dell'Esecutivo e dei Ministri".

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