Il premier incaricato, Giuseppe Conte, ha rimesso il suo mandato. Una scelta che di fatto ha scatenato una vera e propria bufera politica. Il suo governo si è arenato sul nome di Savona per il ministero di via XX settembre. Il Colle non ha accettato il prof anti-euro e quindi è saltato tutto. Dopo la comunicazione ufficiale del segretario generale del Quirinale, Ugo Zampetti, sono arrivate le parole di Conte: "Posso assicurare -ha proseguito Conte- di averlo realizzato in un clima di piena collaborazione con gli esponenti delle forze politiche che mi hanno designato".
A seguire sono arrivate le parole del Capo dello Stato, Sergio Mattarella che ha spiegato cosa c'è dietro la fine dell'avventura di Conte: "Ho atteso i tempi da loro richiesti, li ho agevolati, pur consapevole che questo mi avrebbe attirato osservazioni critiche. Ho accolto la proposta ed ho superato ogni perplessità sulla circostanza che un governo politico fosse guidato da un esponente non eletto in Parlamento". Poi il Capo dello Stato è entrato nel merito della vicenda Savona: "Avevo fatto presente ai rappresentanti dei due partiti e al presidente incaricato, senza riceve obiezioni, che per alcuni ministeri avrei esercitato un’attenzione particolarmente alta. Questo pomeriggio il professor Conte mi ha presentato le sue proposte per i nomi dei ministri che come dispone la Costituzione io devo firmare assumendomene la responsabilità istituzionale. Il presidente della Repubblica svolge un ruolo di garanzie che non ha mai subito e può subire imposizioni". Poi, sempre Mattarella ha aggiunto: "No a un ministro sostenitore dell'uscita dall'euro".
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