Fabio Marchese Ragona
Una nuova bufera sullo Ior e sulle finanze vaticane. Nonostante l'importante rivoluzione e l'operazione trasparenza che da oltre tre anni, il presidente Jean-Baptiste De Franssu, sta portando avanti all'interno dell'istituto per le Opere di Religione (su richiesta di Papa Francesco), la «Banca di Dio» continua a far parlare di sé. Il vice direttore generale, Giulio Mattietti, lunedì scorso è stato «allontanato» e ha concluso così il suo incarico, venendo scortato fuori dallo Stato della Città del Vaticano. La notizia è stata confermata dalla sala stampa della Santa Sede, anche se i motivi della cacciata restano ancora top secret. Dalle sacre stanze filtra soltanto la conferma del fatto che si tratta di un vero e proprio licenziamento in tronco, un «allontamento», dovuto a motivi sconosciuti persino ai più stretti collaboratori dello stesso Mattietti. Potrebbe trattarsi comunque di una decisione non legata a un'inchiesta penale in corso, bensì a un provvedimento amministrativo interno allo Ior. Bocche cucite insomma dentro le mura sulla vicenda, forse in qualche modo legata a quella del revisore generale dei conti del Vaticano, Libero Milone, anche se, per dare maggiori dettagli si aspetta che Francesco e i suoi collaboratori rientrino dal viaggio apostolico in Myanmar e Bangladesh.
Mattietti era stato nominato braccio destro del direttore generale Mammì nel 2015 dopo una carriera ventennale all'interno della banca vaticana: arrivato nel 1997 allo Ior come project manager e sviluppatore, nel 2006 era diventato Chief Information Office, capo del dipartimento informatico dell'Istituto, promosso in tale ruolo dall'ex dg, Paolo Cipriani, condannato lo scorso febbraio (insieme al suo vice dell'epoca Massimo Tulli) a 4 mesi e 10 giorni di reclusione per aver violato, secondo il giudice monocratico del tribunale di Roma, le norme antiriciclaggio.
Ma oltre alla vicenda Mattietti, a scuotere lo Ior è anche un'altra storia: da quanto risulta a Il Giornale nelle scorse settimane oltre al vice direttore generale è stato cacciato anche un altro dipendente, questa volta per «cattiva condotta»: l'uomo, la cui identità rimane riservata, avrebbe tenuto all'interno dell'Istituto per le Opere di Religione e nei confronti dei colleghi, degli atteggiamenti e dei comportamenti poco consoni a quell'ambiente di lavoro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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