È scontro pure sulla Tav, Juncker: "L'ideologia non c'entra"

Juncker striglia Conte pure su Juncker: "È un progetto tecnico, non ideologico". Ma il premier: "Faremo un'ulteriore riflessione"

È scontro pure sulla Tav, Juncker: "L'ideologia non c'entra"

Mentre Giuseppe Conte prende ancora tempo sulla Tav, Jean-Claude Juncker incalza l'Italia non solo per le questioni economiche, ma pure sulla costruzione della linea ad alta velocità Torino-Lione.

Il premier italiano e il presidente della Commissione europea si sono incontrati oggi a Palazzo Chigi per discutere delle misure per la crescita messe in atto dal governo. Tra i temi sul tavolo - oltre ai timori per l'economia e alla mai risolta questione dell'immigrazione clandestina - c'ra anche la Tav. Dossier finora rinviato dall'Italia che ha ottenuto qualche mese di tempo per ridiscutere il progetto con la Francia. "Ho spiegato che ci sarà un supplemento di riflessione", ha sottolineato Conte riferendosi all'atteso confronto tra i ministri dei Trasporti edelle Intrastrutture Danilo Toninelli e Elisabeth Borne, "Gli esiti condivisi verranno condivisi con la commissaria ai Trasporti".

Ma Juncker ha ricordato che l'opera è "un progetto tecnico, non ideologico" e che per questo "serve una soluzione tecnica". "Vogliamo sostenere nei loro sforzi i governi francesi e italiani. Serve un accordo", ha spiegato il presidente della Commissione Ue. Qualche giorno fa, a Fabio Fazio, aveva rivelato che "l'Europa concede 888 milioni circa di euro per cofinanziare la Tav".

"Desidererei che la costruzione di questa galleria si facesse, è assai importante per ragioni economiche, per ragioni sociali, e per ragioni ambientali", aveva sottolineato a Che tempo che fa, "Nel 2010 solo l'8,8% delle merci sono state trasportate su ferro, se questa galleria si costruisse, il 40% delle merci sarebbero trasportate su ferro".

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