Sono ancora settemila i docenti italiani in mobilità, su 38mila assunzioni. Il numero è lo stesso dello scorso anno ma - ricorda il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini - la differenza sta nel fatto che l'anno scorso si trattava di insegnanti con un contratto di supplenza, mentre quest'anno hanno un posto fisso.
La titolare del dicastero ha illustrato oggi, in conferenza stampa al Miur, i dati relativi alle nuove assunzioni del settore istruzione. L'inizio delle scuole quest'anno sarà il 15 settembre.
Nei mesi successivi altri 50.000 docenti in più entreranno nell'organico, a novembre, con la "regolare assegnazione degli insegnanti assunti". Si tratta di circa sette insegnanti in più per ogni scuola, in una "fase B" che comporterà grandi spostamenti. Il grosso sarà dalla Sicilia verso il Nord e soprattutto verso la Lombardia e dalla Campania, ancora verso Nord, ma pure verso l'area di Roma.
Toni complessivamente molto ottimistici quelli che usa il ministro. Tuttavia è la Cisl a fare presente che la riforma della Buona scuola non risolve tutti i problemi e soprattutto non dà una soluzione definitiva alla questione del precariato.
Secondo il segretario generale della sezione milanese del sindacato nel capoluogo lombardo "sono attese circa 2.
300 assunzioni previste dalla fase B del piano" e i docenti che entreranno a scuola saranno molti meno di quanti previsto. Il piano straordinario delle assunzioni - avverte la Cgil - "non garantisce la continuità didattica".
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