Scuola, lo scoglio sono i prof. Il governo punta all'obbligo ma i leghisti restano scettici

Obbligo di vaccinazione per il personale scolastico e per gli studenti. La decisione del governo arriverà in settimana

Scuola, lo scoglio sono i prof. Il governo punta all'obbligo ma i leghisti restano scettici

Obbligo di vaccinazione per il personale scolastico e per gli studenti. La decisione del governo arriverà in settimana. L'orientamento è esigere la profilassi per tutti ma le resistenze anche interne alla maggioranza sono forti, con la Lega pronta alle barricate. Nel mondo della scuola gli ostili al vaccino non sono comunque la maggioranza. Ieri un primo confronto tra il premier Mario Draghi e il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, anche in vista degli incontri in agenda oggi a viale Trastevere. I sindacati scuola incontreranno in mattinata i tecnici della struttura che fa capo al commissario straordinario, Francesco Paolo Figliuolo, che ha chiesto entro il 20 agosto di quantificare con esattezza quanti siano i non vaccinati nel personale scolastico. Nel pomeriggio fissato anche un confronto tra sindacati e ministro. Occorre coordinare tutti gli interventi nel rispetto delle misure ribadite la scorsa settimana dal Comitato Tecnico Scientifico. Anche lo scoglio del trasporto pubblico appare superabile soltanto attraverso la vaccinazione di massa visto che anche i pullman privati ora che il turismo è in ripresa saranno meno disponibili.

Figliuolo evidenzia come ci siano ancora nove Regioni molto indietro sulle vaccinazioni: in alcune i protetti sono solo al 50 per cento. «È importante convincere il personale docente e non docente a fare questo atto di generosità, perché solo così riparte il nostro Paese - avverte il generale Figliuolo- Riaprire le scuole, è un imperativo categorico». E per i giovanissimi il commissario si rivolge alle famiglie «Il ruolo più importante è quello dei genitori, dei tutori, degli affidatari. Devono portare i minori a vaccinarsi». L'obiettivo è avere il 60% per l'inizio della scuola. C'è però un elemento che va considerato: sul numero dei vaccinati nel personale scolastico si sta facendo una gran confusione, ovviamente non per responsabilità del commissario.

Ma quali sono le Regioni più indietro? La Sicilia praticamente da inizio luglio è ferma a oltre 60mila senza alcuna protezione e altri 6mila in attesa di richiamo. Oltretutto tra questi ci sarebbero i «pentiti» di AstraZeneca che non sanno decidersi tra omologa ed eterologa per il richiamo. Poi per le altre Regioni non conviene guardare alle percentuali ma ai numeri assoluti. A Bolzano manca all'appello il 37,76 % che però corrisponde a poco più di 8mila persone mentre ad esempio in Lombardia dove manca soltanto l'8,49% le persone da vaccinare sono ancora molte: 19.196. Senza neppure una dose 26.948 in Piemonte; 20.702 in Emilia Romagna; 14.659 in Calabria; 13.986 in Toscana; 12.099 in Sardegna; 12.086 in Veneto; 10.827 in Liguria.

Tra le ipotesi sul tavolo del governo anche quella di imporre l'obbligo del green pass soltanto nelle Regioni dove è più bassa la percentuale di immunizzati. Ma questa strada potrebbe esser scivolosa perché dal mondo della scuola segnalano che le cifre sui vaccinati non tornano.

In totale nel personale scolastico sarebbero 222.132 i non vaccinati. Un numero oltretutto in aumento rispetto all'inizio di luglio perchè il conteggio della popolazione scolastica è salito a 1.464.309 contro 1.460.309 per il calcolo dei docenti delle scuole paritarie.

Ma mentre la platea è aumentata di 4mila unità i non vaccinati sono più 6mila. Non a caso da giorni i sindacati scuola parlano di dati sovrastimati sottolineando che molti docenti non si sono vaccinati «per categoria» ma per fascia d'età e dunque potrebbero non essere registrati correttamente.

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