Se i trafficanti stragisti non indignano

La Guardia costiera greca è sotto tiro come se avesse affondato a cannonate il peschereccio stracolmo di migranti naufragato al largo del Peleponneso

Se i trafficanti stragisti non indignano
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La Guardia costiera greca è sotto tiro come se avesse affondato a cannonate il peschereccio stracolmo di migranti naufragato al largo del Peleponneso. Gli estremisti dell'accoglienza puntano il dito pure contro l'Italia per il semplice fatto che il barcone doveva arrivare da noi. Non mancano accenni alle nefandezze degli scafisti durante la traversata, ma tutti sembrano perdere di vista i veri colpevoli. Gli orribili criminali che hanno condannato a morte centinaia di migranti sono i trafficanti che li hanno imbarcati a dismisura sul vetusto peschereccio. Nel totale spregio della vita umana hanno stipato gente oltre ogni limite tenendo conto solo del «prezzo» del biglietto per la mortale traversata verso l'Italia. A seconda del paese di provenienza i migranti hanno pagato dagli 8mila ai 4.500 dollari per l'intero viaggio dell'inutile speranza. Se l'ultima tratta via mare valeva 2.000 dollari, per difetto, significa che i mercanti di uomini di Tobruk hanno incassato 1 milione e mezzo per mandare a morire almeno 600 persone. Delinquenti che andrebbero non solo individuati, ma annientati, come volevamo fare gli inglesi ai tempi della missione Sofia. Dal primo giugno le forze del generale Khalifa Haftar, che controlla la Cirenaica, hanno lanciato vaste operazioni nella zona di Tobruk e Musaid contro i trafficanti di uomini, che sono coinvolti anche nel contrabbando di droga con tanto di coprifuoco notturno in città durato pochi giorni. L'impressione è che la mafia di Tobruk continui ad avere mano libera. Prima di accusare la Guardia costiera greca o l'Italia pensiamo ad appoggiare, in tutte le maniere possibili, la lotta senza quartiere ai trafficanti.

Alarm phone, il centralino dei migranti, che ha avvisato i greci del peschereccio stracarico si sta scatenando contro Atene e l'Europa, ma non spende una parola contro i mercanti di esseri umani. A differenza della autorità di Islamabad, che ieri hanno arrestato dieci presunti trafficanti annidati soprattutto in Kashmir. I pachistani annegati con il peschereccio potrebbero essere 200.

Qualcosa sta emergendo sugli scafisti, pesci piccoli, ma altrettanto delinquenti che si facevano pagare 10 euro per permettere ai migranti a bordo di prendere una boccata d'aria. Nove scafisti sopravvissuti sono finiti in manette e dalle prime confessioni si è capito che i pachistani, considerati migranti di serie B, sarebbero stati chiusi nella stiva e così condannati a morte certa.

Anche donne e bambini, che mancano all'appello, sono finiti nelle cabine o peggio. L'inchiesta stabilirà le eventuali colpe della Guardia costiera greca, ma i trafficanti, veri responsabili della tragedia, la faranno franca.

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