Non c'è neppure bisogno di nominare Maurizio Landini, in questa storia è soltanto un particolare. Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis, si è dimesso da ventiquattro ore e Giorgia Meloni ragiona su ciò che resta delle fabbriche italiane: «Difenderemo l'occupazione e l'indotto». È una promessa. È soprattutto un piano industriale di lungo periodo. È qui che il pensiero va al leader della Cgil, per contrasto, per differenza. È il segno di un paradosso. Il sindacalista rivendica la «rivolta sociale». È il capo politico dell'opposizione di piazza. La sensazione, diffusa, è che per Landini fabbriche e operai siano marginali. La premier invece porta al centro della scena il destino dei metalmeccanici. Cosa sarà di loro? È una mossa spiazzante. Non arriva però dal nulla. È il frutto di due trattative diverse che da tempo si svolgono sotto traccia. La più recente è con John Elkann. I due non sono amici. La premier ha chiarito fin dall'inizio che non ci sarebbero stati incentivi sulle auto senza garanzie sulla produzione in Italia. Tavares era pronto a smantellare un pezzo alla volta gli stabilimenti. Meloni e Elkann due giorni fa hanno invece ragionato sul futuro. Tutti e due sanno che si è all'interno di una rivoluzione industriale mai vista prima. Non basta ragionare di motori, ma immaginare un futuro. Le fabbriche che un tempo si chiamavano Fiat dovranno prima o poi riconvertirsi, magari guardando all'economia dello spazio. Quello che lo Stato può fare è garantire una transizione indolore. L'altro accordo è con Ursula von der Leyen. È un patto sull'energia e l'ambiente. L'idea di eliminare le auto a combustibile tradizionale entro il 2035 non è sostenibile. È ideologico e non salva la madre terra. Va rivisto, con buon senso, per dare respiro alle imprese europee.
È una necessità per superare le crisi economiche e politiche che stanno creando il panico in Francia e Germania. L'Italia in questo momento appare più forte. È qui che Giorgia Meloni si sta ponendo come punto di riferimento degli equilibri europei. È il volto forte dentro la tempesta.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.