Sea Watch, il comandante De Falco: "Gli Schettino a bordo? No, erano a Roma…"

Il comandante ed ex senatore del Movimento 5 Stelle difende l'operato di Carola Rakete: "Ha fatto quello che doveva fare"

Sea Watch, il comandante De Falco: "Gli Schettino a bordo? No, erano a Roma…"

Gregorio De Falco continua a difendere a spada tratta Carola Rackete. Il comandante, dopo aver già dichiarato il proprio sostegno alla capitata della Sea Watch 3"Ha tutelato le persone a bordo" e "Si è comportata bene" – punta il dito contro il governo.

L'ex senatore del Movimento 5 Stelle, infatti, intervistato da Radio Capital, torna a esprimersi sulla querelle facendo un parallelismo con il drammatico naufragio della Costa Concordia, che lo vide protagonista, essendo a capo della capitaneria di porto di Livorno: "Gli Schettino erano a Roma, non a bordo della Sea Watch...".

Dunque, l'ufficiale si mette nei panni dell’attivista tedesca, dicendo che al suo posto si sarebbe comportato in egual maniera: "Lei ha atteso fino in fondo, poi ha fatto quello che doveva fare. Non c'è alcuna differenza tra consentire la nave all'andare all'ormeggio e lasciarla all'esterno o nel porto. Sono acque interne, quindi territorio italiano, non cambia niente…".

Infine, circa l'incidente tra la nave della Ong e la motovedetta della Guardia di Finanza, De Falcio sostiene: "Bisogna capire se, come viene dichiarato dai parlamentari a bordo e dalla portavoce della Ong, Giorgia Linardi, non vi sia stato un ostacolo alla manovra da parte della motovedetta delle Fiamme Gialle. Sto cercando di capire se esiste un video di questa fase per valutare la dinamica.

Mi è stato detto che nel momento precedente a quello raffigurato nei video diffusi la motovedetta corresse lungo la banchina e, con questo comportamento, credo che potrebbe aver costituito intralcio alla manovra".

Insomma, secondo De Falco "non ha senso di parlare di speronamento".

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