Senegalese espulso due volte ferisce al grido "Allah akbar"

Il 26enne che a Pasqua ha colpito con una spranga due poliziotti, non sarebbe dovuto essere più in Italia

Senegalese espulso due volte ferisce al grido "Allah akbar"

Era già stato arrestato qualche settimana fa, anche in quel caso per resistenza a pubblico ufficile, Ndiaye Migui il senegalese classe 1993 che domenica pomeriggio ha aggredito con una spranga di ferro due agenti delle volanti e un vigilantes in via Cuneo nei pressi dei capannoni usati come deposito da «Esselunga». Anche allora aveva reagito con violenza davanti ai poliziotti per tentare di sottrarsi a un controllo. Fermato, era finito davanti al giudice. Ma l'udienza di convalida del fermo si era conclusa con la scarcerazione. Ora per lui - che mentre colpiva gli agenti ha urlato anche Allah akbar - l'accusa è di tentato omicidio.

La notizia dell'aggressione era stata diffusa dal ministro dell'Interno Matteo Salvini che aveva twittato: «A Torino un uomo, verosimilmente straniero, ha aggredito due poliziotti colpendoli con una sbarra di ferro al grido Allah Akbar. Portato in questura, ha gridato insulti contro il presidente Mattarella e il sottoscritto. Uno dei poliziotti è stato ferito alla testa, l'altro alla mano. A loro vanno il nostro grazie e il nostro augurio di pronta guarigione: sto seguendo personalmente la vicenda. Nessuna tolleranza per balordi e violenti che attaccano le forze dell'ordine».

Solidarietà ai poliziotti anche da parte del presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, del ministro per la Famiglia Sergio Fontana e del viceministro dell'economia Laura Castelli. «A loro e a tutti coloro che quotidianamente garantiscono la nostra sicurezza esprimo la mia vicinanza e piena solidarietà - dichiara l'esponente pentastellata-. Ma sul fenomeno delle aggressioni al personale della Difesa e di Pubblica Sicurezza dobbiamo intervenire con maggiore incisività».

Sulla questione annuncia un'interrogazione parlamentare Osvaldo Napoli, capogruppo di Forza Italia al Comune di Torino e membro del direttivo di Forza Italia alla Camera. «Il signor Ndiaye Migui, originario del Senegal e autore ieri dell'aggressione a due poliziotti che lo avevano fermato per normali controlli, è destinatario da alcuni mesi di due provvedimenti di espulsione, uno del questore di Cuneo e un secondo del questore di Torino. Fermato qualche settimana fa per lo stesso reato, era stato arrestato ma l'udienza di convalida del fermo si era conclusa con la scarcerazione. Come si intuisce facilmente, la normativa sulle espulsioni, e non solo quella, fa acqua da tutte le parti perché Ndiaye Migui si trovava ieri dove non si sarebbe mai dovuto trovare. Presenterò nei prossimi giorni un'interrogazione ai ministri della Giustizia e dell'Interno per sapere se e quali accertamenti sono stati predisposti dai rispettivi dicasteri per accertare eventuali errori e omissioni da parte degli organi competenti in relazione al grave atto di aggressione contro due tutori dell'ordine pubblico.

A loro va la mia gratitudine e la solidarietà personale, sentimenti comuni a tutti i torinesi. Ma alle forze dell'ordine dovrebbe andare in modo particolare una maggiore attenzione, in sede legislativa, per fare finalmente chiarezza sulle procedure di espulsione risultate fin qui un autentico fallimento».

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