Sfida di mister maratona "In cammino con la Sla"

Gabriele Rosa è il più noto allenatore di corsa: sulla via Francigena con un gruppo di pazienti

Sfida di mister maratona "In cammino con la Sla"

Milano «Liberi di camminare». Liberi di muoversi, di non arrendersi alla malattia, alla sclerosi multipla che ti rallenta e rende le gambe pesanti come macigni. Liberi di continuare a vivere. E questa la nuova sfida di Gabriele Rosa, medico cardiologo che con Lamu e l'Associazione «Sevuoipuoi» tra pochi giorni porterà un gruppo di persone affette da Sla a percorrere la via Fancigena. Il progetto è a favore di AISM ed è nato per diffondere un messaggio di incoraggiamento e sostegno ai pazienti. Per dimostrare l'importanza che la pratica motoria corretta e supervisionata può avere sulla patologia, come il movimento possa rallentare ed alleviarne i sintomi e divenga un supporto psicologico insostituibile, aumentando la sicurezza e l'autostima di chi è malato.

Rosa nel mondo dell'atletica è un punto fermo. È il tecnico che ha scoperto gli atleti keniani, che ha insegnato loro che la corsa non era solo il cross, che li ha allenati e che li ha fatti vincere. Praticamente tutto e più di tutti. Con Paul Tergat, Martin Lel e il compianto Samuel Wanjiru, solo per citarne tre, ha dominato gli ultimi tre lustri nella storia delle 42 chilometri nel pianeta, ha vinto olimpiadi, titoli mondiali, ha trionfato a New York, a Boston, a Londra e Berlino.

E ora ricomincia: «Il cammino rappresenta la storia dell'uomo - spiega -. Le grandi migrazioni hanno permesso alla specie umana di diffondersi ovunque e di popolare il pianeta. Se il cammino è stato fondamentale nella storia nell'uomo, esso è anche di estrema importanza nella vita contemporanea perché permette a chi lo compie di continuare a rendere omaggio a questo meraviglioso gesto. Camminando vediamo il mondo con lentezza e ciò ci consente di ammirare paesaggi meravigliosi e di ricevere dai medesimi grandi sensazioni di conforto anche in momenti difficili, facendoci riscoprire il piacere del vivere».

Si parte il 26 agosto. Dodici tappe, una trentina di chilometri al giorno da Siena fino a Roma su una via che permetterà di riscoprire tesori, territori e principalmente di riscoprirsi: «Questo progetto mi dà enorme emozione - spiega Rosa -. Attraverso i chilometri percorsi dagli ammalati di sclerosi multipla e dai loro accompagnatori potremo diffondere un grande messaggio di speranza per tutti. Invitiamo tutti a camminare, ovunque, da soli o in compagnia, aumentando il piacere di vivere e migliorando il proprio benessere».

Lungo le tappe i protagonisti accoglieranno chiunque desideri unirsi a loro e giunti a Roma si recheranno all'Istituto Superiore della Sanità per la consegna simbolica di un progetto di studio che propone di affiancare alle cure tradizionali, la pratica sportiva per gli effetti positivi che essa produce sul paziente.

«Durante una delle mie giornate difficili, in cui ero rinchiusa in casa, ho pensato a questo progetto- racconta Maria Luisa Garatti, presidente dell'Associazione Sevuoipuoi- E' un modo per far conoscere la malattia di cui soffro da 14 anni, raccogliere fondi per la ricerca e muovere le mie gambe. Un cammino dentro i meandri della mia anima per rendere ancora più forte la mia voglia di vivere.

Perché io non mi arrendo e, anche se ogni giorno mi sento stanca e spossata, come se avessi uno zaino di 20kg costantemente sulle spalle, so che c'è una vita da vivere, ci sono corse da fare, obiettivi da raggiungere, sorrisi da trasmettere. Le giornate vanno vissute fino in fondo, nonostante tutto, perché non si sa cosa si trova dietro l'angolo »

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