Erano arrivati da qualche giorno per trascorrere le ferie in questo lembo di Calabria. Invece hanno trovato la morte. Schiantati da un treno in corsa che arrivava sul binario che loro volevano attraversare per andare al mare. Sono morti così, sul colpo, due bambini di 12 e 6 anni, Lorenzo e Giulia Pipolo, mentre la loro madre è in coma all'ospedale «Riuniti» di Reggio Calabria. I medici hanno deciso di sottoporla a una delicata operazione per ridurre le conseguenze del trauma ma la sua vita resta appesa a un filo. La donna si chiama Simona Dall'Acqua, ha 49 anni e vive a Milano. È stata trasportata al nosocomio reggino in elisoccorso visto la gravità delle sue condizioni. Oltre al grave trauma cranico infatti ha una serie di fratture multiple al bacino e a una spalla. In serata è stata raggiunta dal compagno e dalla figlia 16enne, assente al momento della drammatica morte dei fratellini. Il macchinista del treno è ovviamente sotto shock: l'uomo è stato ascoltato dal magistrato di turno della procura della Repubblica di Locri nel tentativo di ricostruire la vicenda. Il treno regionale che ha investito Simona Dall'Acqua ed i due figli è stato posto sotto sequestro. La stessa Procura ha aperto un'inchiesta sull'incidente. Sul posto si è recato il sostituto procuratore di turno, Michele Permunian, che ha coordinato il sopralluogo effettuato dal personale della Polizia ferroviaria. Oltre all'inchiesta dei pm, al momento contro ignoti, è stata aperta un'altra inchiesta interna da parte di Trenitalia.
La tragedia ha sconvolto la località balneare calabrese a due passi da Locri. La dinamica dell'incidente è ancora tutta da chiarire. Il treno, un regionale partito da Catanzaro Lido e diretto a Reggio Calabria, transitava sulla linea ferroviaria jonica reggina ed era appena ripartito dalla stazione di Locri per giungere in quella di Brancaleone. L'incidente è avvenuto in località San Giorgio, alle porte del paese reggino, nei pressi di uno dei tanti passaggi a livello che ci sono nella zona. Secondo le prime ricostruzioni fatte dalla Polfer reggina i due bambini sono stati scaraventati a circa 50 metri dopo il violento impatto. L'ipotesi che si fa strada è che nel primo pomeriggio, dopo aver pranzato in casa, la piccola comitiva si sia spostata in macchina e poi incamminata come faceva ogni giorno, mattina e pomeriggio, verso il mare. Ma per arrivare fino alla spiaggia avrebbero superato un passaggio a livello. Secondo alcuni testimoni la bambina sarebbe scappata lungo il binario costringendo la mamma e il fratellino a inseguirla. Il convoglio che proveniva da Nord ha poi travolto in pieno la donna ed i due bambini non lasciando loro scampo. Il compagno della donna, un insegnante originario della zona emigrato nell'hinterland milanese, era con loro ma a distanza essendosi attardato a posteggiare l'auto, mentre l'altra figlia sedicenne non era presente.
L'incidente di ieri fa il paio con quello avvenuto tre giorni fa nei pressi di Lamezia Terme dove un uomo di 30 anni è stato travolto da un regionale diretto a Cosenza. Un situazione al limite della sicurezza quella delle linee ferrate calabrese, più volte segnalata, dai sindacati e comitati di cittadini che però mai e stata presa in seria considerazione. Particolare la linea ferroviaria jonica calabrese, con molte stazioni disabilitate, con grande disaggi per l'utenza.
Ieri l'ennesima tragedia che riapre vecchie ferite e che continua a mietere vittime. Il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli ha dichiarato che il governo farà di tutto per non far succedere più queste tragedie: «Investiremo sulla sicurezza».
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