Sharon Verzeni, la caccia al Dna è "mirata"

Niente profilazione a tappeto ma test "ad esclusione". Il killer conosceva bene la zona

Sharon Verzeni, la caccia al Dna è "mirata"
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Come per il caso di Yara Gambirasio, la 13enne rinvenuta morta tre mesi dopo la scomparsa: per trovare l'assassino vennero analizzati oltre 22mila Dna. Così a Terno d'Isola è stato dato il via allo stesso modus operandi per trovare il killer di Sharon Verzeni, la barista 33enne uccisa a coltellate in strada a un chilometro da casa. Due settimane di ricerche a vuoto hanno portato gli investigatori a dare una spinta decisiva alla caccia. Così da giorni i carabinieri stanno acquisendo il Dna di decine di persone, delle zone limitrofe ma non di Terno d'Isola. Si tratta però di analisi mirate e «ad esclusione» - come riferiscono fonti investigative -, per confrontare quei Dna con le tracce genetiche rinvenute nella zona del delitto. Nessuna profilazione a tappeto, dunque. Non è escluso che nei prossimi giorni anche alcuni abitanti del paese bergamasco, in particolare i residenti in via Castegnate, possano essere coinvolti. Intanto qualcuno si è persino presentato spontaneamente in caserma, dicendosi felice dei controlli, ad altri presto toccherà la stessa sorte. Tutto ruota intorno a quei 50 minuti di passeggiata notturna della ragazza tra il 29 e il 30 luglio scorsi: i carabinieri hanno esaminato praticamente tutte le telecamere pubbliche e private della zona, senza risultati. È emerso però che mentre Verzeni veniva uccisa, nelle strade intorno si muoveva circa una decina di persone: qualcuno a piedi, qualcuno in bici, altri in auto. Tutti sono stati contattati per essere interrogati. Gli inquirenti sono sempre più convinti che l'assassino conoscesse molto bene quella zona residenziale, al punto che possa essere scappato attraverso proprietà private per evitare le telecamere di videosorveglianza.

Proprio in via Castegnate è stato anche sequestrato un garage condominiale, nel quale si trovava una branda. Ma la pista del nascondiglio nel box la notte dell'omicidio non ha portato ad alcun risultato. Qualche elemento, negli ultimi giorni, è però emerso: nelle ultime tre sere prima della sua morte, Verzeni non era uscita a passeggiare. Viene così smentita la ricostruzione della camminata notturna come abitudine. Non solo: durante quell'ultima passeggiata il cellulare di Sharon stava «generando attività». Non è chiaro si trattasse di chiamate o di messaggi - all'AdnKronos un investigatore lo ha escluso - ma è realistica l'ipotesi che la ragazza potesse avere un appuntamento rivelatosi poi una trappola. Telecamere, telefono, vestiti e coltelli trovati nella zona.

Questi gli elementi ancora scandagliati dai carabinieri. Ma anche la vita dell'ex estetista è nel mirino: da qualche mese andava in un paese vicino agli incontri di Scientology. E allora si sta battendo anche questa pista. Ai quotidiani locali il parroco di Terno d'Isola ha espresso però perplessità: «Sharon si stava preparando a un corso per il matrimonio religioso e mi sembrava molto convinta della scelta.

A me sembrava animata dalla fede cristiana e convinta della scelta di un matrimonio cattolico. Era una coppia un po' riservata, ma affiatata». E allora l'omicidio di Sharon, il giallo dell'estate, si fa sempre più un rebus.

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