Sicilia, Corte dei Conti: "Fondi Ue pure ai morti"

Prosegue con regolarità il crollo politico ed economico della Sicilia: buchi nelle partecipate e fondi europei anche ai defunti

Il Presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta
Il Presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta

Prosegue con regolarità il crollo politico ed economico della Sicilia. certificare una situazione ormai a rischio è la Corte dei Conti che sottolinea come sull'Isola ci sia un boom di frodi e di corruzione. "Il fenomeno corruttivo - spiega Giuseppe Aloisio, procuratore generale della Corte dei Conti - conferma un dato allarmante di crescita delle ipotesi d’illecita percezione di contributi pubblici, con conseguente dispersione d’ingenti risorse finanziarie" e un sostanziale colpo alle possibilità di sviluppo. "La mancata previsione di un sistema rigoroso di controllo sulla sussistenza dei presupposti per chiedere e ottenere il sostegno economico pubblico all’iniziativa imprenditoriale privata ha sinora favorito e accresciuto la persistenza di tali forme d’illegalità". Infatti, tra le "fattispecie di reato contro le finanze pubbliche sono assolutamente prevalenti l’indebita percezione di erogazione a danno dello Stato e la truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Con una pubblica amministrazione incapace di adeguate misure di tutela e reazione in un ambito nel quale la fenomenologia criminosa assume spesso un ruolo determinante, soprattutto nelle frodi agricole, tenuto conto del grande apporto economico dell’Unione europea".

Insomma una relazione durissima quella dei magistrati contabili. Di fatto a pesare sulla situazione dell'Isola ci sono anche i buchi neri delle partecipate e la cattiva sanità: "Nel 2016 la procura contabile ha avviato 13 istruttorie sulle irregolarità gestionali riscontrate in società a partecipazione pubblica della Regione e degli enti locali. È emerso che le risorse pubbliche risultano impiegate per il reclutamento di personale in violazione dei divieti di assunzione e di ogni obbligo di evidenza pubblica". "Incidono pesantemente - ha aggiunto il procuratore - i contenziosi instaurati dai terzi nei confronti delle società e i costi per consulenze e incarichi conferiti dagli amministratori di queste società. Un caso emblematico costituisce la Sicilia Immobiliare Spa dove le consulenze hanno superato fino a 12 volte l’ importo delle retribuzioni dei dipendenti". Ombre pure sull’assegnazione dei contributi comunitari alle aziende private in Sicilia. "Si verificano casi di comunitari assegnati in maniera strana. Qualcosa che non funziona nel sistema c’è", ha affermato la presidente della Sezione giurisdizionale Luciana Savagnone. Per Savagnone "è vasto il fenomeno dei proprietari che dichiarano terreni di persone che invece risultano defunte. Non c’è un monitoraggio, un controllo, occorre coinvolgere nei giudizi di responsabilità non solo gli enti concessori, ma i soggetti intermedi che sono quelli che sbrigano le pratiche.

Questo vale sia per i contributi agricoli che per i Por, dove le banche fanno da intermediari. Le banche dovrebbero a ogni tranche di contributo erogato controllare su quello che si è fatto con la prima rata. È indispensabile agire su questo fronte, ma l’amministrazione è inerte".

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