La convivente del boss assunta dalla Coop. Quella rossa di Salvatore Buzzi. Come riporta il Fatto quotidiano, per farsi concedere il mutuo dalla banca e "giustificare" l'acquisto della villa di via Monte Cappelletto a Sacrofano, il boss Massimo Carminati, arrestato dai Ros nell'ambito dell'inchiesta Mafia Capitale, aveva bisogno che la sua prestanome - la convivente Alessia Marini - avesse un contratto di lavoro. A risolvere il problema ci ha pensato appunto la coop rossa. In tempi molto rapidi, tra l'altro. Precisamente dopo un mese.
Nella villa spunta poi un altro difetto, anche questo prontamente risolto. Riguarda un traliccio dell'alta tensione. "Chi entra là e lo vede e sente quel rumore dice: è stato un piacere. Io me so spaventato...", dice Carminati in una intercettazione. E poi aggiunge: "Forse c'ho la mossa per leva' il traliccio, c'ho l'uomo in Acea, senti quanto vuole". E per ristrutturare la villa appena comprata? Naturalmente Carminati si rivolge alla Coop rossa e "utilizza risorse drenate dalle cooperative riconducibili a Buzzi". Il tutto avviene emettendo fatture che che vengono giustificate come "prestazioni lavorative" per il "campo nomadi di Castel Romano".
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