Il sindaco col pancione piace tanto a sinistra per spaccare gli avversari

Da Renzi alla Boldrini, è un coro contro Bertolaso per la battuta sulla maternità. Berlusconi: "Ha difeso la Meloni da Fdi. Costretta a candidarsi per egoismo"

Il sindaco col pancione piace tanto a sinistra per spaccare gli avversari

Ma il pancione è un atout in più o un handicap? L'aspirante mamma sindaco Giorgia Meloni in questi giorni se ne sente dire di tutti i colori, eppure c'è chi pensa che la sua popolarità potrebbe crescere proprio perché, forse suo malgrado, è diventata un simbolo della donna che vive la gravidanza come orgoglio e non come ostacolo per la sua carriera politica.Rimane il fatto che le critiche alla leader di FdI vengono soprattutto dallo schieramento che dovrebbe portarla in Campidoglio, mentre sono imbarazzanti le difese degli avversari. Dietro a tutto questo, infatti, si gioca l'unità del centrodestra e le chance di affermazione del centrosinistra alle amministrative.Se Guido Bertolaso, che ha aperto la querelle sulla maternità incombente in campagna elettorale, cerca di limitare i danni e correggere appena il tiro dicendo che «decideranno i leader politici», a ribadire lo stesso concetto del candidato-sindaco di Fi è il leader Silvio Berlusconi. «Bertolaso - dice - ha chiarito che la sua frase sulla Meloni era una battuta per difenderla da chi la tirava per i capelli nel suo partito. Io la apprezzo da sempre. È chiaro a tutti però che una mamma non può dedicarsi ad un lavoro così terribile e impegnativo». Per il Cav troppe persone dentro FdI «per egoismo la spingono ad accettare questa situazione», ma fare il sindaco di Roma è gravoso, «vuol dire stare in giro 15 ore al giorno, non credo che possa essere una scelta giusta per lei». Che Roma sia in «una situazione disastrosa» e richieda un impegno straordinario, ricorda Berlusconi, la stessa Meloni l'aveva detto, manifestando le sue perplessità a candidarsi in un momento così delicato della sua vita. E poi il leader azzurro sottolinea che la scelta di Bertolaso come candidato di tutto il centrodestra è stata anche di Matteo Salvini e della stessa Meloni. «La parola data vada rispettata», ammonisce. Ma il leader della Lega attacca: «Bertolaso è fermo a 50 anni fa, è pieno di mamme che lavorano e donne che lavorano, incinte e dopo il parto».Sull'altro fronte, l'occasione è ghiotta per mettere zizzania. «Certo che una mamma può fare il sindaco. Assolutamente sì. Ma io spero che lo faccia Giachetti», è la battuta del premier Matteo Renzi.«La cosa insopportabile - interviene con un tweet Marianna Madia, che con il pancione ha giurato da ministro della Pubblica Amministrazione - è che tutti ti dicono cosa devi fare. Ogni donna è in grado di discernere. Aiutiamoci ad essere più libere #Meloni». La presidente della Camera Laura Boldrini ricorda quando era portavoce dell'Alto commissariato per i Rifugiati e divenne madre: «Un figlio per una donna può dare una marcia in più, non è un ostacolo».È d'accordo anche l'azzurra Daniela Santanché, che scrive su Twitter «essere incinta non è una malattia». Per lei, se la Meloni vincesse «sarebbe un bravissimo sindaco anche se mamma di un bambino di pochi mesi». Piuttosto, lancia uno strale a Corrado Passera, che ha appena avuto Eugenia.

«Faccio gli auguri a tutta la famiglia. In ossequio alla vicenda Meloni, mi aspetto che annunci da un minuto all'altro che si ritira dalla campagna elettorale per le comunali di Milano, per dedicarsi a tempo pieno alle cure del nuovo nato».

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