La sinistra libera Salis: dal carcere al seggio

La candidatura della detenuta spinge Avs al 6,7%. Critiche dal web: "Si abusa della politica"

La sinistra libera Salis: dal carcere al seggio
00:00 00:00

Dalla cella del carcere di Gyorskocsi utca ai domiciliari a Budapest, e adesso dalla capitale ungherese si vola verso il seggio di Strasburgo. L'effetto-Ilaria Salis soffia sulle vele dell'Alleanza Verdi-Sinistra che conquista il 6,7 per cento dei consensi e la candidata, da capolista nella circoscrizione Nord Ovest, viene eletta europarlamentare.

Ma appena arriva la notizia del suo successo elettorale, sul web si scatenano i commenti di chi non ha mandato giù la scelta di candidare la maestra di Monza, sotto processo in Ungheria perché accusata di aver preso parte al pestaggio di un estremista di destra durante un raduno nella capitale magiara, e non esita a dire la sua.

«Sono una donna, sono un'insegnante precaria, sono un'antifascista», aveva spiegato Salis l'altra sera in collegamento con la piazza di Torino dove Avs aveva chiuso la campagna elettorale. Ma sul web più del suo credo tengono banco la vicenda giudiziaria ancora pendente, le denunce pregresse in Italia e, storia venuta a galla più recentemente, il debito di 90mila euro che l'Aler di Milano le contesterebbe per l'occupazione abusiva di due appartamenti popolari per i quali non avrebbe mai pagato l'affitto. Anche se Salis, tramite i suoi avvocati, avrebbe detto di aver lasciato quella casa da numerosi anni, e di trovarsi coinvolta solo perché, nel 2008, era stata identificata mentre si trovava nell'alloggio.

Ma la polemica resta calda. E così a urne chiuse, mentre le proiezioni indicano alla maestra la via di Strasburgo, c'è Giandomenico che su X (dove pure «Salis» a urne aperte non era nemmeno di tendenza, ma lo era Vannacci) sospira: «E quindi la #Salis è stata preferita a #Vannacci? Il tradimento sarà venuto certamente da nord». Qualcun altro bolla la neo europarlamentare come «delinquente», accusando chi «continua a parlarne» di avere, evidentemente, generato hype intorno al suo nome. Anche Luciana Maurizia affida al social di microblogging di Elon Musk la sua sentenza sulla neoeletta: «Non se lo merita», attacca drastica, per poi argomentare: «Usare la politica per avere #immunità è quello che avete sempre rinfacciato a #Berlusconi che invece se la poteva pure comprare e non l'ha fatto».

«Salis voto di pancia, ma è una bolla», chiosa Il Milanista ipercritico, ma l'osservazione non consola Virna, che ancora su X scrive: «In ogni caso un dato inquietante è che c'è davvero chi ha votato Avs con Salis e tutto il cucuzzaro». «Vado in Ungheria spacco la faccia ad un cittadino ungherese vengo arrestata ma poi mi candido e vengo eletta con i voti dei centri sociali», riflette con evidente frustrazione Castigasinistri, nomen omen, mentre Renato Costa è più esplicito nel manifestare il proprio disappunto: «Il partito pro Salis al 6 per cento, non capisco cosa gli dice il cervello a certa gente...».

E man mano che il risultato si consolida, lo stupore sfocia nella rabbia. Per Enzo, ad esempio, l'elezione di Salis «è la cartina tornasole che se c'è una forza politica eversiva, criminale e corrotta questa è la sinistra italiana». E se Angela Capacchione dice di vergognarsi «profondamente di un Paese dove c'è una sinistra che candida Ilaria Salis», qualcuno che evidentemente non voleva vedere la candidata Avs a Strasburgo esagera nei commenti e dimentica le regole della democrazia e il buon gusto, lasciandosi andare a insulti irripetibili e indifendibili.

Preferisce invece stemperare con l'ironia Vathek, che guardando al quadro generale dei risultati delle elezioni negli altri Paesi Ue, osserva: «Dato che in Europa sarà pieno di fascisti', Ilaria Salis si sentirà in dovere di picchiarli tutti?».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica