All'indomani del voto che ha consegnato la Liguria a Giovanni Toti, a sinistra volano ancora stracci. Il primo attacco viene sferrato dalla "triade" Guerini-Serracchiani-Orfini che in conferenza stampa se la sono presa con la "sinistra irresponsabile".
Il risultato elettorale, infatti, sarebbe arrivato "a causa della decisione irresponsabile di una parte della sinistra che ha ritenuto più l’utile far perdere il centrosinistra", ha detto Debora Serracchiani. Gli fa eco Lorenzo Guerini: "Abbiamo perso perché un pezzo del centrosinistra ha ritenuto, per ragioni non territoriali ma per la volontà di costruire nuovi equilibri politici, di consegnare quella Regione alla destra". "Non sottovalutare il dato", aggiunge Matteo Orfini, secondo la sconfitta di Raffaella Paita non è che il risultato di "una scelta irresponsabile di una sinistra che oggi festeggia la vittoria della destra".
Tutta colpa del Pd si difende invece Luca Pastorino, candidato di Rete a Sinistra ed ex democratico. "Il Pd ligure ha sbagliato tutto: dopo l’elezione alla segreteria regionale di Giovanni Lunardon e la candidatura di Paita si sono creati due percorsi paralleli che non si parlavano", spiega, " C’è stato anche lo scontro con Sergio Cofferati per le primarie... è successo un disastro. Il Pd si merita il risultato che ha ottenuto". E sul risultato aggiunge: "La realtà dei fatti è che le persone si sono trovate di fronte a un Pd che voleva fare un’alleanza con la destra per prendere voti e invece non ha sfondato a destra e ha perso voti a sinistra. Anche se non fossi uscito dal Pd, Paita avrebbe perso comunque, noi abbiamo portato a votare quasi 60mila persone molte delle quali, non sarebbero andate a sicuramente votare. Potevamo fare un pochino meglio".
Se la prende con gli avversari invece Raffaella Paita: "Pensavano di far nascere un laboratorio di sinistra ma il risultato è stato modestissimo", ha detto parlando di Rete a sinistra, "C’è stata un’operazione precostituita che aveva la velleità di prendere il 20% e di presentarsi come laboratorio. Hanno preso il 9% e quindi l’unico aspetto di respiro nazionale in questa operazione è che hanno rianimato un po' Berlusconi". E aggiunge: "Sommando i voti di Pastorino avremmo vinto. Abbiamo avuto una rottura a sinistra che ha indebolito la coalizione. Avevamo solo due liste civiche e il Pd.
Con una azione cinica e spregiudicata di Pastorino si è determinata la condizione per la vittoria del consigliere di Berlusconi Toti e di Salvini. Pastorino e chi lo appoggiava hanno preso un consigliere ma hanno consegnato la Liguria alla destra. Pastorino ha preso il 9,41 a livello regionale e il 12% a Genova".
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