Soccorso rosso sul Salva-casa: "Le inchieste non si toccano"

Cinquanta esperti contro l'emendamento che protegge gli acquirenti "in buona fede" dei grattacieli nel mirino dei pm milanesi

Soccorso rosso sul Salva-casa: "Le inchieste non si toccano"
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Qualcuno l'ha già ribattezzato «il gruppo della Casa di Carta», per altri è il solito soccorso rosso a una magistratura in difficoltà. Una cinquantina di costituzionalisti, giuristi, urbanisti e accademici, guidati dal solito Tomaso Montanari assieme al vicepresidente emerito della Consulta Paolo Maddalena hanno scritto una lettera-appello ai trenta componenti della commissione Ambiente e Lavori pubblici della Camera che sta discutendo gli emendamenti sul decreto Salva Casa (voluto dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini) che intende sanare le piccole difformità edilizie, «affinché il provvedimento non diventi un condono salva-Milano, cioè un colpo di spugna che cancelli le inchieste aperte sull'urbanistica dalla Procura». Il testo di un emendamento prevederebbe di salvare gli acquirenti che hanno acquistato «in buona fede» gli immobili che secondo la Procura invece sarebbero difformi.

Nella missiva visionata dall'agenzia Agi, firmata anche dal vicepresidente di Italia Nostra Luigi De Falco, dai costituzionalisti Massimo Villone e Carlo Iannello, e dagli urbanisti Vezio De Lucia e Paolo Berdini, gli accademici chiedono «che il Parlamento ribadisca l'assoluta inderogabilità della norma urbanistica che garantisce un minimo di dotazioni di servizi e di verde necessari alle città» e rendono noto «l'intento di avvalersi di ogni strumento utile per opporsi alla preannunciata deriva, anche nella convinzione che evidenti profili di illegittimità non passerebbero indenni da una pronuncia della Corte Costituzionale».

Angelo Bonelli di Alleanza Verdi Sinistra sottoscrive l'appello degli urbanisti e rincara la dose: «Salvare i grattacieli di Milano significa intervenire su un procedimento giudiziario in corso, così saltano i piani regolatori delle città, a partire dagli standard urbanistici fissati dal dm 1444/68 e dall'equilibrio fra la garanzia del diritto privato di proprietà e l'esercizio delle potestà pubbliche».

Siamo alle solite. La sinistra preferisce fiancheggiare le inchieste della magistratura che stanno rallentando lo sviluppo della città anziché preoccuparsi della crisi del mattone e dell'emergenza abitativa del capoluogo lombardo, con l'obiettivo di ridimensionare la portata delle misure che hanno in animo di rilanciare la compravendita di case, crollate del 13%. Per gli estensori dell'emendamento della Lega, per il momento accantonato, l'intento dovrebbe riguardare soltanto gli incolpevoli acquirenti degli immobili, non già far scattare una qualche sanatoria per chi avesse violato la legge.

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alessandro Morelli ricorda che sul «Salva Milano» sono in corso interlocuzioni inter-istituzionali anche con il Comune meneghino. Salvini avverte: «Abbiamo fatto uno sforzo enorme di semplificazione, vorrei che il testo diventasse legge entro la pausa estiva».

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