"Soffocata con un telo poi tagliata a pezzetti"

Ricostruito l'omicidio di Melzo avvenuto due mesi fa. La figlia in manette non risponde al gip

"Soffocata con un telo poi tagliata a pezzetti"

Milano. Soffocata con un telo in plastica premuto sul viso e ridotta a pezzi con una sega. Forse già due mesi fa. Sarebbe stata uccisa così Lucia Cipriano, 84enne di Melzo, vicino a Milano. Per l'omicidio è stata fermata la maggiore delle sue tre figlie, Rosa F.

Stando all'ipotesi fin qui più accredita tra gli inquirenti milanesi, la donna, 58 anni, avrebbe fatto sdraiare l'anziana madre nella vasca da bagno e poi l'avrebbe coperta con un telo di cellophane sigillato con il nastro adesivo, causandone il soffocamento. Successivamente l'indagata avrebbe fatto a pezzi il corpo con una sega, che è stata trovata in casa della vittima. Per coprire l'odore la 58enne ha aperto tutte le finestre dell'appartamento di via Boves e sparso ovunque profumatori d'ambiente.

Rosa F. è stata fermata nella serata di giovedì. Nel tragitto fatto in auto insieme a una delle sorelle verso la Stazione dei carabinieri dove aveva chiesto di essere portata è sbottata: «Ho fatto un disastro». Poi ha iniziato a urlare e tentato di lanciarsi dalla macchina. La sorella è riuscita ad accostare e la 58enne è scappata nei campi. Sono intervenuti i militari della Compagnia di Pioltello, che hanno rintracciato e bloccato l'indagata. Da quel momento Rosa F. si è chiusa nel mutismo e anche nell'interrogatorio con il pm di Milano Elisa Calanducci, che coordina le indagini del Comando provinciale di Milano dell'Arma con il procuratore aggiunto Laura Pedio, si è avvalsa della facoltà di non rispondere.

La donna fermata è accusata di omicidio volontario, vilipendio e occultamento di cadavere. Il pm ha inoltrato al gip la richiesta di convalida del fermo e di custodia cautelare in carcere. Il giudice dovrà fissare l'interrogatorio di garanzia. A ritrovare il cadavere della 84enne sono stati i militari chiamati da una delle sorelle dell'indagata, preoccupata per il fatto che da tempo non sentiva la madre. L'anziana era in avanzato stato di decomposizione, decapitata e il corpo era parzialmente sezionato nel tentativo, forse, di sbarazzarsene. La sega probabilmente usata dalla presunta omicida è stata sequestrata dai carabinieri. Rosa F., residente a Mediglia con i suoi familiari, è stata portata a San Vittore. Poco prima della scoperta del cadavere, avvenuta nella mattinata di giovedì, aveva provato a depistare la sorella che era venuta da Trento dove vive per controllare che la madre stesse bene. Prima, quando telefonava per chiedere notizie, dicendole che la 84enne era stata portata in una Rsa. Poi, al suo arrivo a Melzo, cercando di impedirle di entrare in bagno.

Nella notte di giovedì i carabinieri hanno sentito anche le altre due figlie della vittima. Era Rosa F.

ad occuparsi dell'anziana madre, che aveva difficoltà a camminare e aveva bisogno di continua assistenza. I vicini dell'84enne hanno riferito degli odori provenienti dall'appartamento e anche del fumo uscito dalle finestre in una giornata di aprile. Gli abiti della donna uccisa sono poi stati ritrovati semi bruciati.

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