"Soldi rubati allo Stato": grazie al reddito grillino ora è boom di furbetti

Reddito di cittadinanza sempre più nell'occhio del ciclone: 102 persone denunciate per averlo percepito senza averne diritto. E spuntano quelli che ne prendono addirittura due...

"Soldi rubati allo Stato": grazie al reddito grillino ora è boom di furbetti

Ormai non c'era bisogno di conferme: il reddito grillino è un flop e arreca danni alle casse dello Stato. La prova? Al termine di una maxi indagine, i carabinieri del Comando Provinciale di Messina e del Nucleo Ispettorato del Lavoro hanno denunciato 102 persone accusate di aver percepito indebitamente l’indennità.

Da chi era percepito il reddito

I soldi "rubati" ammontano a circa 624mila euro: molti casi riguardano anche persone che, pur essendo sottoposte a misure cautelari, intascavano le somme di denaro perché non avevano informato l’Inps dei provvedimenti a loro carico. Decine di denunciati, poi, avevano "dimenticato" di comunicare la misura cautelare anche di uno dei componenti del nucleo familiare. Alcuni, infine, avevano dichiarato falsamente di risiedere in Italia da almeno 10 anni o fatto false dichiarazioni sul numero dei membri del loro nucleo familiare. Presso l'Inps sono state attivate immediatamente le procedure per la sospensione e la revoca del sussidio. L'indagine è stata coordinata dalle procure di Messina, Patti e Barcellona Pozzo di Gotto. Come scrive La Sicilia, i denunciati alla Procura di Messina, guidata dal procuratore Maurizio de Lucia, sono 32 uomini e 30 donne, mentre 19 persone (14 uomini e 5 donne) sono state segnalate alla Procura di Barcellona Pozzo di Gotto diretta da Emanuele Crescenti e in 21 (15 uomini e 6 donne) sono stati segnalati alla Procura della Repubblica di Patti diretta da Angelo Vittorio Cavallo.

Altre truffe tra Sicilia e Calabria

Un'altra storia arriva anche da Catania: una famiglia con due figli di 20 e 25 anni è stata denunciata per aver dichiarato di intascare tre sussidi statali e vivere tutti in luoghi diversi. Però, dalle indagini della polizia è emerso che due delle case dove gli indagati hanno dichiarato di risiedere (di proprietà, una dei genitori e l’altra della figlia) sono affittate ad inquilini senza regolare contratto di locazione. Quindi, oltre ai tre sussidi "illeciti" avevano anche ben 2 affitti in nero. Ma non è soltanto la Sicilia ad essere maglia nera di questa specialità: negli ultimi sei mesi le indagini avviate da Guardia di finanza e carabinieri in Calabria hanno svelato come la misura di sostegno pensata per i più poveri sia stata ripetutamente utilizzata dai più furbi di tutti: i malavitosi. Interi nuclei familiari in odor di ndrangheta sono risultati beneficiari nel Reggino e nel Crotonese dell'indebito reddito di cittadinanza: immediata la denuncia alla magistratura con l'immediata revoca del contributo economico elargito dallo Stato.

"Un premio a chi non fa nulla"

Il reddito di cittadinanza "premia migliaia di furbetti che non fanno niente da mattina a sera. Noi dobbiamo premiare quelli che lavorano, non quelli con il macchinone". Lo ha detto Matteo Salvini a Villapiana, in provincia di Cosenza. "Se ci sono dei disabili che non possono lavorare, che non ce la fanno, è doveroso aiutarli. Ma stiamo dando 6-7-800 euro al mese a gente che con tre ore di lavoro nero si porta a casa più soldi di chi si alza al mattino e va a lavorare - ha aggiunto il leader della Lega - Dobbiamo aiutare chi non ce la fa, è un dovere. Ma aiutare a spese vostre i furbetti, sbattere via miliardi di euro per dare una mano ai furbetti è una follia".

Il "doppio reddito" degli emigranti

La notizia della maxi indagine di Messina segue a ruota quanto abbiamo scritto sul Giornale.it poche ore fa: migliaia di siciliani e numerosi altri cittadini italiani provenienti soprattutto da Campania, Puglia e Sardegna percepiscono un doppio reddito di cittadinanza dopo essersi trasferiti all'estero (soprattutto Belgio), si iscrivono all'Aire, (l'Anagrafe degli italiani residenti all'estero) ma non lo comunicano in Italia: in questo modo, percepiscono il reddito italiano e quello straniero truffando due Stati contemporaneamente. Tutto ciò può accadere perché l'iscrizione all'Aire, anche se obbligatoria, deve essere comunicata dall'interessato perché non soggetta a controlli e il suo inadempimento non comporta sanzioni.

È cosi che, migliaia di emigranti (finti), hanno pensato di non comunicare alcunché e percepire il doppio stipendio. La cifra accumulata raggiunge e supera le duemila euro al mese, niente male per non fare nulla o limitarsi a qualche lavoretto a basso reddito.

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