Renzi è come la befana. Tagli e carbone ai cattivi, regali e soldi ai buoni. Solo che nel suo caso i buoni sono i suoi amici e gli amici degli amici e i cattivi i soliti poveracci da tartassare. Si dice sempre che lo Stato non abbia più soldi. Non è proprio così. Quando servono si trovano, tanto poi c'è sempre un modo per far quadrare i conti pubblici. È il caso dei 107 milioni di euro che Palazzo Chigi ha versato alle banche per coprire i debiti della vecchia Unità , quo tidiano oggi del Pd, allora (quando è fallito) dei Ds. Qualcuno dirà che Matteo è stato costretto a pagare, tutta colpa di una legge del 1998 varata dal governo Prodi, una garanzia statale sui debiti dei giornali di partito. Solo che qui si parla di un partito che non c'è più, quei Democratici di Sinistra con un patrimonio immobiliare blindato e messo al sicuro dal tesoriere Sposetti per beffare i creditori. Ma i Ds sono anche i fondatori del Pd, il partitone di cui Renzi è segretario. In pratica il premier ha dato i soldi a se stesso. Il risultato è una brutta storia, ipocrita, con un movimento politico fantasma che diventa la chiave per salvare il giornale del Pd. Pensate solo cosa sarebbe successo se fosse stato Berlusconi a ipotizzare un tale impiccio.
Tutto questo alla faccia di chi non ha santi in paradiso. I soldi si trovano per l'Unità , ma non per gli imprenditori che aspettano da anni di essere pagati dallo Stato. Per loro non c'è fretta, possono fallire, ingannati e disperati. Tutta gente che ha fatto lavori per uno Stato che non rispetta i contratti, per uno Stato che ti ride in faccia e ti rassicura con uno «stai sereno». È la beffa del renzismo. Con una mano salva L'Unità , con l'altra toglie i soldi ai pensionati. Si trovano i soldi per profughi e clandestini, ma si tagliano i fondi per gli ospedali, lasciando il problema etico alle Regioni in perenne fallimento. Spuntano i soldi per i film dei registi di corte, ma si lasciano sgretolare gli edifici scolastici. Qui coppe e denari, lì spade e bastoni.
La verità è che la
famosa spending review è la solita farsa all'italiana. Serve a trovare i soldi per i favoriti del re. Per loro, come dice Renzi, la crisi è finita. Per tutti gli altri non cambia nulla: tagli, tasse e prese per i fondelli.
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