Il solito lunedì che illude con numeri più bassi. Ma è un'illusione, appunto: perché alla discesa dei nuovi contagi, che passano dai 29.907 casi registrati sabato a 22.253, corrisponde una analoga discesa del numero dei tamponi, ormai un refrain del primo giorno della settimana, che risente del rallentamento della domenica, quando vengono fatti meno tamponi «burocratici»: da 185.457 si è scesi a 135.731. Il risultato è che l'indice di positività, la percentuale di tamponi «rossi» su quelli effettuati, resta allo stesso livello del giorno prima, anzi sale leggermente dal 16,30 al 16,39. Nuovo record della seconda ondata, destinato probabilmente (e purtroppo) a esser battuto più volte nei prossimi giorni.
Che ci sia poco da esultare per la diminuzione dei nuovi contagi, ce lo fanno capire anche gli altri indicatori registrati nel bollettino quotidiano diffuso dal ministero della Salute e dall'Istituto superiore della sanità. Le persone attualmente contagiate sono ormai 396.512, più della popolazione di Bologna, che è la settima città italiana, con un aumento di ben 18.383 unità. Di quasi 374. 650 sono in isolamento domestico fiduciario perché asintomatici o quasi (con un aumento di 17.362), 19.840 hanno sintomi e sono quindi ricoverati in reparti ospedalieri ordinari (con un aumento di 938 unità) e 2.022 sono gravi e quindi ricoverati in terapia intensiva (83 in più del giorno prima). Importante rilevare come il record di «intubati» nella prima ondata furono i 4.068 del 3 aprile. Siamo in pratica alla metà di quel dato e a questo punto non possiamo più escludere che nel giro di qualche settimana quel record sia insidiato. È la Lombardia la regione con più letti di terapia intensiva occupati, con 435, davanti a Piemonte (196), Lazio (185) e Toscana (182).
Capitolo decessi: ieri sono stati 233 (domenica erano stati 208 ma sabato 297), così distribuiti: 46 in Lombardia, 24 in Campania e Toscana, 23 nel Lazio, 21 in Piemonte. Tutte le regioni contano almeno un morto. Torniamo ai contagi e vediamo anche in questo caso la distribuzione per regioni. Il record è sempre della Lombardia con 5.278 casi (domenica erano stati 8.607). Seguono la Campania (2.861), la Toscana (2.009) e il Piemonte (2.003). Tutte le regioni italiane hanno più di cento casi. Fa impressione pensare che ancora ad agosto ogni giorno c'erano due o tre regioni Covid-free.
Ma ancora più importante è l'indice di positività per regione, che segnala quelle più colpite dal contagio. Il primo dato che tutti andiamo a guardare è quello della Lombardia, che avendo fatto 24.087 tamponi ha una percentuale di positività del 21,91.
Ma ci sono anche territori che stanno peggio come la Liguria (24,09), la Valle d'Aosta (25,10) e l'Umbria, che tocca un incredibile 30,73 per cento. La regione con la percentuale più bassa è la Basilicata (6,92 per cento). Bene il Lazio con il 9,50.
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