Si è sentita male ed è svenuta mentre era in classe con i suoi compagni. Amici che non la vedranno più e ora non riescono a darsi pace.
Una studentessa di quattordici anni del liceo classico Orazio è morta il 6 novembre a Roma per un aneurisma cerebrale, scambiato dai medici per «forte stress». Un altro caso di malasanità sul quale vuole vederci chiaro la Procura di Roma, che ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo contro ignoti, dopo la denuncia sporta dal legale della famiglia.
La campanella di inizio lezioni era appena suonata quando la ragazzina ha perso i sensi ed è crollata a terra, lasciando di stucco i suoi compagni. «Mi scoppia la testa», avrebbe detto prima di svenire. Immediatamente i vertici scolastici hanno avvertito la famiglia e chiamato il servizio di emergenza 118. Un'ambulanza è arrivata poco dopo e ha trasportato la quattordicenne al pronto soccorso dell'ospedale Sandro Pertini, dove la paziente è entrata in codice giallo, quello che si assegna per patologie mediamente critiche.
Ai familiari i medici hanno spiegato che il malore era probabilmente legato a un forte stress e tutto si sarebbe risolto con un po' di riposo. La quattordicenne è perciò rimasta lì in osservazione per altre due ore, fino alle 11.30. Ma la mamma non era convinta di quella diagnosi e dopo ripetute insistenze ha convinto i sanitari a sottoporre la figlia ad una tac, che ha rivelato invece che il problema era di tutt'altra natura, legato ad un aneurisma cerebrale.
A questo punto i sanitari, invece di optare per un intervento chirurgico di urgenza, hanno allertato la neurochirurgia dell'ospedale Bambino Gesù dove la giovane paziente è arrivata verso le 13 a bordo di un'ambulanza e non dell'elisoccorso, che avrebbe fatto guadagnare tempo prezioso. «Si è trattato di un viaggio di un'ora - spiega l'avvocato Giovanni Rombolà - lei è giunta in condizioni disperate ed è stata subito sottoposta ad intervento chirurgico per cercare di far defluire il sangue. Nonostante tutti i tentativi, è morta nel pomeriggio. Siamo in presenza di una tragedia che ha colpito una ragazza assolutamente sana fino a quel momento. Lotteremo affinché vengano accertate tutte le responsabilità».
Dopo la denuncia il pm Giovanni Musarò ha aperto un fascicolo e disposto l'autopsia, affidando il caso un pool che si occupa delle colpe professionali, mentre la famiglia ha nominato un consulente di parte.
Anche la Regione Lazio ha aperto ufficialmente un'indagine interna, chiedendo al Direttore Generale della Asl Roma 2, che ha competenza sul Pertini, una relazione dettagliata e allo stesso tempo al servizio Ares 118 e all'ospedale Pediatrico Bambino Gesù un dettagliato audit clinico, per avere un quadro completo della presa in carico in emergenza e gestione clinica della ragazza.
In campo in serata è sceso anche il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che ha disposto l'invio presso il Pertini di una task force formata da esperti dell'Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), dai carabinieri del Nas e DA ispettori del Ministero della Salute, per effettuare i primi rilievi.
«Il Ministro della Salute Lorenzin, che a seguito di tali tragedie si appresta sempre a mandare ispettori negli ospedali per svolgere non si sa quale attività - commenta il presidente Carlo Rienzi -
farebbe bene a disporre ispezioni prima che avvengano le disgrazie e non dopo, disponendo verifiche finalizzate a controllare l'operato delle strutture sanitarie pubbliche e svolgere così una adeguata attività di prevenzione».
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