Berlino - I sondaggi a livello federale vanno male. L'indice di popolarità di Angela Merkel, rivela un sondaggio del primo canale televisivo Ard, è al 45%: un miraggio per altri leader europei ma il livello più basso da cinque anni a questa parte per la cancelliera. E non si è trattato del fisiologico logoramento di chi è al potere dal lontano 2005: un anno fa con lei c'era il 65% dei tedeschi. Con questo spirito Merkel affronta oggi le elezioni nel Mecklemburgo-Pomerania anteriore. Il Land è fra i più marginali e i più poveri della Germania: cenerentola della Ddr, la capitale Schwerin è rimasta tale anche dopo la riunificazione e i due governi regionali di grande coalizione che si sono succeduti al potere dal 2006 non sono riusciti ad arrestare l'emorragia demografica: oggi il sesto Land per estensione conta appena 1,5 milioni di abitanti. Secondo i sondaggi gli elettori del «MeckPomm» si accingono a dare una bastonata all'amministrazione di Schwerin: i socialdemocratici dovrebbero perdere fino a 7 punti (dal 35 al 28%) e la Cdu della cancelliera «solo» un paio (dal 23 al 21).
Il guaio grosso per la formazione di Merkel è che rischia di diventare il terzo partito: al suo posto potrebbe balzare Alternative für Deutschland, accreditata del 22% dei consensi. Come già fatto nei mesi scorsi in Renania-Palatinato e in Baden- Württemberg, il partito anti-immigrati ancora assente dal Bundestag si accinge a rimescolare le carte di una politica altrimenti statica. Oltre che dai partiti al governo, AfD dovrebbe rubare consensi ai social-comunisti della Linke (data in calo di 5 punti) e ai Verdi (giù di due). A fare le spese dell'ennesima cavalcata di AfD dovrebbero essere però soprattutto i neonazisti dell'Npd. In Mecklemburgo, l'Npd aveva il 6%: domani potrebbe sparire, assorbito da AfD, diventato campione dell'anti-politica.
Negli ultimi mesi la co-portavoce del partito Frauke Petry ha definito «legittimo» il ricorso alle armi contro i rifugiati in pressione sulle frontiere tedesche; quindi, davanti all'ondata di attacchi terroristici registrati a luglio, ha invitato i tedeschi ad armarsi per difendersi «senza aspettare la polizia che ci mette sempre molto ad arrivare nei centri più piccoli». Musica per le orecchie degli elettori dell'Npd, messi davanti alla possibilità di votare per un partito formalmente immune da nostalgie per il Terzo Reich. Giorni fa l'altro co-portavoce di AfD, Jörg Meuthen, ha apertamente corteggiato gli elettori dell'Npd immaginando una collaborazione fra i due partiti «su proposte ragionevoli» al Parlamento statale di Schwerin. Un cambio di marcia notevole rispetto allo scorso marzo quando Petry e Meuthen sciolsero AfD nella meridionale Saarland per contiguità dei dirigenti regionali con gli ambienti dell'ultradestra.
«Gli elettori non si rendono conto che stanno votando per un partito che non vuole distanziarsi da questi ambienti», ha messo in guardia Josef Schuster, presidente del Consiglio centrale degli ebrei tedeschi.
Nel «suo» Mecklemburgo, che la elegge da una vita al Bundestag, Merkel rischia dunque di essere sorpassata da un partito estremista: l'esercizio di bravura post-elettorale sarà dimostrare che in MeckPomm hanno perso «gli altri». Il 18 al voto vanno gli elettori di Berlino e fra poco più di un anno i tedeschi dovranno rinnovare il Bundestag: per allora Angela Merkel dovrà fare di meglio se intende strappare un quarto mandato da cancelliera.
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