"Sostegno a Kiev fin quando è necessario. E l'Europa ora smetta di autoflagellarsi"

Il co-presidente di Ecr Nicola Procaccini: "Vance ha detto delle verità"

"Sostegno a Kiev fin quando è necessario. E l'Europa ora smetta di autoflagellarsi"
00:00 00:00

Il co-presidente del Gruppo dell'Ecr al Parlamento europeo Nicola Procaccini, che è anche parlamentare europeo, a tutto campo sul vertice di Parigi e sulla strategia dell'Italia.

Onorevole, Elly Schlein sostiene che la premier Giorgia Meloni potrebbe passare da essere la «prima della classe» nella vicinanza a Trump a essere «funzionale» al progetto di «disgregazione» dell'Ue.

«Un'analisi politica amatoriale, da giornaletto studentesco. Credo che definisca la statura del leader del Pd, che dovrebbe essere l'alternativa a Giorgia Meloni. I rapporti geopolitici sono un po' più complessi di come vengono trattati dalla Schlein. Italia e Usa sono alleati a prescindere dal presidente degli Stati Uniti d'America. Non mi pare che la premier avesse un rapporto di conflitto con Biden. Con Trump, c'è un rapporto favorito anche dal piano valoriale. Però poi ognuno tutela il proprio interesse. Nel caso della Meloni, quello italiano».

Qual è però, adesso, la strategia italiana conflitto tra Ucraina e Russia?

«La strategia italiana è il sostegno all'Ucraina fin quando sarà necessario. Speriamo che non sia più necessario nel più breve tempo possibile. Vorrebbe dire che è finito il tempo del mattatoio. È servito sostenere l'Ucraina proprio per far sì che Vladimir Putin diventasse disponibile a porre un freno alla guerra. Se oggi c'è questo spiraglio, è grazie al logoramento dell'esercito e dell'economia russa. Ora l'Occidente ha una forza negoziale che prima non aveva».

Il discorso del vicepresidente Jd Vance a Monaco è stato bersagliato da sinistra.

«Credo sia stato criticato da chi ha un pregiudizio nei confronti dell'attuale amministrazione Usa. Chi ha un approccio più obiettivo, non può non riconoscere alcune verità sacrosante. L'Ue, da dieci anni, si è auto-flagellata dal punto di vista economico, produttivo, militare e culturale. C'è una ipocrisia nel comportamento europeo. E quando questa ipocrisia viene sbattuta in faccia, crea una reazione. L'ipocrisia è quella di chi fa affari con la Russia - come Francia, Belgio, Spagna - e poi chiede agli Usa protezione militare dalla Russia. Vance ha sbattuto in faccia questa verità. L'Ue, in questi anni, è stata più alleata della Russia e della Cina che degli Usa. Verrebbe da citare il marchese del grillo: Possono esse ancora un po' incazzati?».

Cosa chiederà domani l'Italia all'Europa?

«In primis, il superamento di alcune ideologie che hanno incatenato l' Ue. Sul piano degli armamenti, chiediamo non solo gli spazi fiscali - com'è già stato annunciato -, ma anche di fare di più, come con l' emissione di debito comune per finanziare gli approvvigionamenti militari. Investire nella tecnologia militare è funzionale allo sviluppo della civiltà dalla notte dei tempi.

E poi l'Italia chiederà anche di mettere al bando gli atteggiamenti ipocriti in materia di energia. Perché l'idolatria del green deal in combinato con l' aumento dell'acquisto di gas liquido russo rappresenta un'ipocrisia indifendibile».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica