Milano. Li chiamano chiarimenti, rese dei conti, spedizioni punitive o, più semplicemente, «vengo lì e ti faccio a pezzi», come sibilano nei filmati che si scambiano sui Tic Toc prima d'incontrarsi, arrivare alle vie di fatto e poi scappare e nascondersi a casa dei genitori. E fino a qualche tempo fa, tra lockdown e zone rosse, questi blitz tra ventenni o giù di lì nelle piazze dei paesi dell'hinterland, con mazze e coltelli più esibiti e che usati e pretesti più inutili che inverosimili, erano quasi un mezzo dei ragazzi per sfogare tutto quello che l'isolamento ormai conteneva a stento. Dimitry Simone Stucchi, 22 anni compiuti a marzo, è infatti la prima vittima di uno di questi confronti notturni scivolato in una inutile e sanguinosa prova di forza che, come sta emergendo in queste ore dall'inchiesta, nasce da contrasti nell'ambito di un piccolo giro di spaccio di stupefacenti.
Figlio di un edicolante di Vimercate, conosciuto da tutti, Stucchi è morto in strada mercoledì intorno alle 23.30 all'incrocio tra via Monte Grappa e via della Vigna a ridosso di un'area verde e di un parcheggio di Pessano con Bornago, una trentina di chilometri a nord est di Milano, dove il ragazzo era arrivato insieme ad altri amici per un confronto con un gruppo di coetanei del posto, una ventina di ragazzi in tutto.
I carabinieri del nucleo investigativo di Milano e quelli della compagnia di Pioltello sul posto hanno rinvenuto mazze, sampietrini, bastoni e anche un coltello a scatto la cui lama però è risultata pulita e che quindi non sarebbe l'arma che ha colpito Stucchi due volte alla schiena, una all'addome e un'altra all'ascella sinistra. Un fendente quest'ultimo che, sfiorando il cuore, si sarebbe rivelato fatale per il ragazzo. Il povero Stucchi, a causa di un'emorragia impossibile da arginare, ha perso infatti talmente tanto sangue che, nonostante i soccorsi siano arrivati in maniera molto tempestiva e gli operatori sanitari gli abbiano praticato subito il massaggio cardiaco, è morto dissanguato poco dopo l'arrivo all'ospedale San Gerardo di Monza. Il cadavere, che verrà sottoposto ad autopsia, presenta però anche molte altre lesioni, come se il 22enne fosse stato colpito più e più volte da bastoni usati come spranghe. Ricoverato in gravi condizioni (ma non corre pericolo di vita) con diverse lesioni alla testa all'ospedale di Melzo, dov'è stato portato direttamente dagli amici dopo che lo avevano visto cadere a terra e non rialzarsi, c'è invece un 16enne di Pessano.
Gli investigatori dell'Arma hanno identificato una decina di ragazzi di Vimercate che sono poi anche quelli che hanno prestato subito soccorso ai feriti e in queste ore li stanno sentendo, così come stanno passando al setaccio le telecamere della zona.
«Abbiamo allertato anche tutti gli ospedali nelle vicvinanze nel caso qualcuno fosse andato a farsi medicare - spiega il colonnello Michele Miulli che comanda il reparto operativo del comando provinciale di Milano i cui investigatori sono coordinati dal pm Antonio Cristillo -, ma in queste risse i ragazzi si fanno ferite che possono tranquillamente suturare anche a casa».L'idea generica che emerge da tutta questa brutta storia è comunque che il responsabile della morte di Stucchi potrebbe già avere un nome e un cognome.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.