
La premier Giorgia Meloni, dopo le polemiche sul presunto saluto nazista di Steve Bannon e il forfait del francese Jordan Bardella, decide di intervenire alla convention dei conservatori americani e la politica italiana si divide sulla sua partecipazione alla Cpac trumpiana.
L'opposizione insiste con il tormentone di «Meloni vassalla degli Usa», mentre il centrodestra rispedisce al mittente le polemiche, seppure con sfumature diverse. Meloni è «diventata una vassalla, non è in grado di difendere gli interessi italiani ed europei di fronte all'attacco frontale di Trump», ripete ancora una volta Elly Schlein, prima dell'intervento. «Giorgia Meloni faccia un gesto che protegge la dignità del nostro Paese. Non intervenga», insiste in mattinata Nicola Fratoianni. Angelo Bonelli dopo aver ascoltato il discorso al Cpac afferma «Da Meloni bugie e propaganda, la destra vuole il totalitarismo». Per Peppe Provenzano, responsabile Esteri del Pd, dalla premier «un trionfo di vittimismo su scala planetaria». «Meloni con il suo intervento alla Cpac ha fatto una scelta di campo contro l'Europa», aggiunge il parlamentare, componente della segreteria dem.
Fuori dal coro, invece, Carlo Calenda. «Le parole di Meloni sull'Ucraina sono state nette e chiare in un contesto molto difficile. Le va riconosciuto», ammette il segretario di Azione, che si trova a Odessa. Per l'europarlamentare Pd Sandro Ruotolo Meloni «va con il cappellino in mano da Trump». «Meloni è paralizzata in queste ore, capisco perché lo fa, ma non capisco perché vada a parlare al Cpac», attacca l'eurodeputato e presidente del Pd Stefano Bonaccini. «Meloni avrebbe immediatamente dovuto evitare di partecipare all'evento di Washington», si accoda Raffaella Paita, coordinatrice di Iv. Il capogruppo dei renziani al Senato Enrico Borghi bolla il discorso della premier come «furbesco e ambiguo». Più sfumata, anche prima dell'intervento, la posizione di Calenda. Con il discorso al Cpac «Meloni ha un'opportunità straordinaria, quella di fare la statista», il consiglio del leader di Azione. Conte dal M5s non fa polemica sulla convention e dice solo di non aver «condiviso gli insulti a Zelensky» da parte di Trump. Campo largo in ordine sparso. Anche negli attacchi a Meloni. Dal centrodestra, il capo delegazione di FdI al Parlamento europeo Carlo Fidanza smorza le polemiche e respinge il parallelismo tra la reunion dei conservatori americani e l'estrema destra..
A rispondere alle opposizioni e al refrain di
«Meloni vassalla» degli Stati Uniti ci pensa il ministro agli Affari europei e al Pnrr Tommaso Foti, esponente del partito della premier: «Alleanza con gli Usa non vuol dire sudditanza, in politica estera serve pragmatismo».
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