Starmer e la patrimoniale: "Il bilancio sarà doloroso"

I timori di stangata per le parole del premier: "Chi ha spalle più solide dovrà sopportare più peso"

Starmer e la patrimoniale: "Il bilancio sarà doloroso"
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«La manovra sarà dolorosa e quelli con le spalle più larghe dovranno portare il fardello più pesante». Una settimana prima che il Parlamento torni a riunirsi a Westminster, il Premier Starmer conferma quello che tutti già sapevano. Sarà un autunno di lacrime e sangue e sarà soltanto il primo di una lunga serie. Il luogo scelto per il discorso ufficiale che preannuncia la finanziaria di ottobre, il giardino delle rose al numero 10 di Downing Street, non mitiga la pesantezza dei contenuti.

«La legge sarà dolorosa - ha dichiarato Sir Kier con lo sguardo serio nella prima mattina veramente calda di questa inesistente estate inglese - non abbiamo altra scelta, vista la situazione in cui ci troviamo». La gente si metta il cuore in pace, non ci saranno scorciatoie, la crisi attuale è tale che ci si dovrà rassegnare a un periodo di sofferenza prima che la situazione inizi a migliorare. E anche se il Primo Ministro parla di «breve tempo» , è molto probabile che ci vogliano fino a 10 anni prima che il Regno Unito si risollevi dalla crisi in cui versa.

Che, sempre nelle parole di Starmer, non è solo una «crisi economica» ma anche «della società britannica». Il Premier non è entrato nei dettagli della manovra, quello lo farà nelle prossime settimane, anche attraverso i media, il ministro delle Finanze Rachel Reeves, ma il messaggio è chiaro: gli aumenti delle tasse arriveranno. Il punto è quali saranno le categorie di contribuenti più colpite. La seconda pietra lanciata da Starmer («chi ha le spalle più larghe porterà il fardello più pesante») sembra introdurre lo spettro di una patrimoniale e l'ultima parte della frase («per questo stiamo identificando i non domiciliati che pagano le tasse all'estero, rendendo più difficoltoso ottenere questo status») porterebbe a pensare che vi sia la reale intenzione di colpire i veri ricchi, quelli in grado di pagare le tasse all'estero grazie a escamotage fiscali. Sia Starmer che la Tesoriera Reeves hanno escluso di voler aumentare l'imposta sui redditi, i contributi dovuti dalle aziende o l'Iva nel budget di ottobre.

Ma dopo aver ripetuto che i loro piani di governo non richiedevano alcun incremento nella tassazione, adesso stanno dichiarando da settimane che sono rimasti scioccati dalla dimensione della crisi di bilancio che si trovano costretti ad affrontare. «Nelle prime settimane al governo abbiamo scoperto un buco nero di 22 miliardi nelle finanze pubbliche - ha detto ieri il Premier che ha aggiunto - e prima che qualcuno dica «oh questo è il solito gioco della politica», lasciatemi dire che neppure l'Office for Budget Responsibility (l'organismo indipendente che vigila sulla gestione delle finanze pubbliche creato nel 2010) ne era a conoscenza».

Ora, dopo il discorso politico, la patata bollente passa, come accade per ogni governo, al Cancelliere dello Scacchiere. Rachel Reeves da settimane sta valutando alcune vie da percorrere per rimpinguare le disastrate casse statali, compreso l'aumento della tassa sul capitale e sull'imposta di successione. Ma al tempo stesso, la prima misura annunciata è stata la cancellazione del bonus riscaldamento introdotto durante la pandemia, per circa 10 milioni di pensionati, una manovra che rischia di colpire le zone più povere del Paese contribuendo a impoverire ancor di più la classe media, quella più danneggiata anche dai precedenti governi conservatori.

Ad accorgersene per primi sono stati gli stessi deputati laburisti che hanno già lanciato l'allarme chiedendo al governo di tornare sui propri passi. Fino ad ora Starmer ha difeso la decisione del suo Ministro, ma ha ancora tempo per un'inversione di marcia. Nel frattempo sarà arrivato ottobre e forse sapremo dove e su chi cadrà la scure laburista.

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