Ha sterminato la moglie, i due figli piccoli, la suocera e poi si è tolto la vita.
Una strage che ha lasciato senza parole anche gli uomini della squadra mobile di Modena, che ieri si sono trovati davanti a quella mattanza. L'appartamento al civico 61 di via Manin, a Sassuolo, paese sulle colline di Modena, famoso per il distretto ceramico, aveva sul pavimento una distesa di sangue e a terra giacevano cinque corpi. Mamma, papà, due bambini maschi di cinque e due anni e un'altra donna di 64, la nonna materna, tutti esanimi, finiti a coltellate. I corpi martoriati da un numero di colpi imprecisato, che solo le rispettive autopsie che verranno eseguite nei prossimi giorni potranno stabilire. Secondo i primi riscontri della polizia l'uomo nel pomeriggio, tra le 15 e le 16, avrebbe tolto la vita a tutti i suoi cari, dopo essersi recato in quell'abitazione, di proprietà della suocera, nella stradina poco fuori dal centro, non lontana dallo stadio e dal parco ex Edilcaran. Al momento gli elementi emersi sono pochi per riuscire a ricostruire la dinamica di una simile tragedia.
Quel che è certo è che tutti i cadaveri sono stati trovati vicini a quelli dell'uomo 43enne di origini tunisine, che secondo chi lo conosceva era apparso sempre come una persona tranquilla. Lavorava da tempo all'interno di un supermercato e non aveva mai dato segni di squilibrio. La moglie Elisa Mulas, invece, si occupava di pulizie e altri lavori saltuari, riuscendo al tempo stesso a stare dietro ai loro bambini.
La strage è stata scoperta dalla figlia quindicenne di Elisa, nata da una sua precedente relazione. Nessuno era andato a prenderla a scuola e, quando lei è tornata a casa da sola, si è trovata davanti l'Inferno. Ha dato l'allarme e sul posto si sono precipitati gli agenti del commissariato locale, della mobile e i colleghi della scientifica, tutti sotto le direttive del questore e del Procuratore di Modena.
Via Manin è stata chiusa al traffico per tenere lontani amici, parenti e curiosi. La famiglia, infatti, risiedeva da tempo in Italia e i figli uccisi erano nati dall'unione dell'italiana con il tunisino. La figlia di lei è scampata alla morte solo per una fortunata fatalità. Secondo i primi riscontri degli investigatori i rapporti nella coppia, però, erano logorati da tempo. Lei una quindicina di giorni fa aveva deciso di andare via di casa. Aveva preso tutti e tre i figli e aveva chiesto ospitalità alla madre. Non voleva più stare con il compagno e lo aveva anche fatto presente alle forze dell'ordine, perché lui la stalkerizzava, arrivando anche - a detta dei conoscenti - a minacciarla di morte.
Ieri pomeriggio, probabilmente, si è presentato in via Manin e si è fatto aprire. Poi, con un coltello portato da casa o trovato in quella della suocera, ha massacrato una dopo l'altra le persone che voleva perdere. Poi ha rivolto l'arma contro se stesso.
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