Il governo svedese ha dichiarato che introdurrà un disegno di legge per modificare la normativa sulle armi e limitare l'accesso alle armi semiautomatiche, in seguito alla peggiore sparatoria di massa della storia del Paese scandinavo, quella che martedì a Örebro, in un centro di formazione per adulti, ha provocato la morte di dieci persone, oltre che quella dello sparatore, il 35enne Rickard Andersson, che si è tolto la vita. «Ci sono alcuni tipi di armi così pericolose che dovrebbero essere possedute solo per scopi militari. L'AR-15 ne è un esempio, in quanto è compatibile con grandi caricatori di tipo militare e può causare danni ingenti in un breve lasso di tempo», si legge in una dichiarazione del governo. Tra le altre cose, il governo vuole modificare le leggi sulle modalità di svolgimento delle valutazioni di idoneità per i permessi di porto d'armi e dare ai servizi sanitari e medici un mandato più chiaro per segnalare le persone che non sono idonee al possesso di armi. La proposta è stata presentata dall'esecutivo di Ulf Kristersson, che unisce il Partito Moderato, il Partito Popolare Moderato e i Democratici-Cristiani, in accordo con i Democratici di Svezia, che sostengono esternamente il governo.
E intanto sono state tutte identificate le vittime della strage di Örebro. L'assassino ha ucciso sette donne di età compresa tra i 32 e i 68 anni e tre uomini tra i 28 e i 48 anni. Lo ha reso noto la polizia che, rispettando una prassi consolidata, non ha però rivelato i nomi delle vittime. Si sa però che il più giovane tra gli uomini è Salim Iskef, un rifugiato siriano fuggito dalla guerra nel suo Paese per trovare una morte folle in Svezia. Il 28enne era giunto in Svezia una decina di anni fa ed ra uno dei circa 5mila cristiani assiri di Orebro.
Dopo essere stato ferito Iskef ha chiamato la sua fidanzata, che avrebbe dovuto sposare a giugno, e sua madre per comunicare il suo amore a entrambe prima di morire. «Aveva così tanti bei progetti e così tanti bei sogni. Tutto svanito in un secondo», ha detto Jacob Kaselia, amico di famiglia e sacerdote della chiesa di St. Mary a Örebro.
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