"Subito il decreto Salva-Milano o la città si blocca"

Problemi sia per il Comune sia per le imprese. Salvini: "Soluzione in tempi rapidi"

"Subito il decreto Salva-Milano o la città si blocca"
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«È necessario emanare il cosiddetto decreto Salva-Milano e risolvere il prima possibile l'interpretazione sulle norme edilizie ed urbanistiche che stanno bloccando la città», ha detto alzando i toni Alessandro Spada seguito subito da uno scrosciante applauso. «Sono preoccupato», ha aggiunto, perché «è da questa primavera che stiamo aspettando la norma che continua a essere rimandata».

Questa situazione, ha proseguito il presidente di Assolombarda, «impatta sia sulle casse del Comune sia sulle imprese perché gli investimenti sono fermi, ma impatta anche sui cittadini che vi hanno investito e ora sono bloccati». E ancora: «Servono linee guida certe sull'urbanistica che non possono essere quelle del vecchio codice emanato dopo la Seconda Guerra mondiale».

Per capire a cosa si riferiva Spada, è però necessario fare un passo indietro, fino a quasi un anno fa quando, su sollecitazione degli esposti dei cittadini, alcuni nuovi interventi sono finiti nel mirino della Procura. L'accusa: abuso edilizio per irregolarità dei titoli edilizi. Titoli concessi dagli uffici del Comune che secondo la Procura, sarebbero viziati da una scorretta interpretazione delle norme comunali, regionali e nazionali (1942), che si intrecciano. Sono una decina i procedimenti e oltre 150 i progetti bloccati. Il governo prima e il parlamento poi si sono assunti l'onere di sciogliere il nodo con una legge che dia un'interpretazione univoca delle norme per i casi passati e regole chiare per il futuro: legge che finora è rimasta lettera morta.

Alle parole di Spada ha fatto seguito la voce di Matteo Salvini (in foto) che ha assicurato che tempi per il decreto «saranno rapidi se ci sarà l'accordo di tutte le forze politiche». Il decreto, ha aggiunto, serve a Milano ma anche al resto del Paese che vive nell'incertezza di una situazione simile» al capoluogo lombardo. «Dobbiamo dare certezza a chi ha comprato casa in tutta Italia - ha continuato - e se tutto andrà per il verso giusto è questione di poche settimane. Il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture parlava a margine della firma dell'accordo tra pubbliche amministrazioni per la realizzazione del nuovo «Campus Nord» alla Bovisa. «Non possono esserci migliaia di famiglie milanesi che hanno pagato per un appartamento - ha precisato - e che aspettano un appartamento o che addirittura sono già all'interno di questo appartamento, sotto sequestro.

Quindi, con tutti i partiti, non è un'iniziativa di Salvini o della Lega, stiamo lavorando a una norma che permetta a queste famiglie di vivere tranquillamente in casa loro. Rispetto il lavoro di tutti, magistrati compresi - ha concluso Salvini - ma mi aspetto che gli altri rispettino il mio».

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