"Sulla manovra è stato fatto il massimo. Bene taglio del cuneo e aiuti alla sanità"

Il presidente di Coldiretti: "Consapevoli del momento di difficoltà"

"Sulla manovra è stato fatto il massimo. Bene taglio del cuneo e aiuti alla sanità"
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Dottor Ettore Prandini, presidente Coldiretti, qual è il vostro giudizio complessivo sulla manovra?

«È chiaro che chiunque vorrebbe qualcosa in più, però dobbiamo essere anche consapevoli del momento di difficoltà che anche tanti nuclei familiari stanno attraversando e delle poche risorse disponibili. Il fatto che parte di esse sia stata destinata a un settore come la sanità è un segnale di giusta attenzione. Per quanto riguarda più nello specifico il comparto agricolo, abbiamo difeso i saldi e lo ritengo comunque un grande risultato. Vuol dire continuare a ritenere l'agricoltura e l'agroalimentare un settore strategico sul quale investire».

Qual è la misura che vi soddisfa di più?

«Sicuramente il taglio del cuneo fiscale che dà più liquidità anche al personale delle filiere agricole o agroalimentari. In un momento in cui il costo della vita è aumentato, il poter dare qualche risorsa in più in termini di liquidità crea anche le condizioni per fronteggiare in modo migliore gli aumenti dei costi. Anche le misure adottate dall'esecutivo per un aiuto diretto sulle famiglie sono positive. Bene anche le risorse stanziate per il fondo calamità che interviene sulle problematiche del 2023, soprattutto in Emilia Romagna».

Il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha sottolineato come il vostro settore sia fondamentale per la manovra.

«Innanzitutto, va detto che gli aiuti alle famiglie più bisognose salvaguardano il potere d'acquisto dei cittadini. Poi, ci sono le misure legate all'innovazione per efficientare i costi di gestione delle imprese agricole. Importante la conferma degli sgravi per le assunzioni di giovani».

Il governo si è speso molto per la tutela del made in Italy e il ministro Urso ha annunciato che ulteriori fondi per le imprese saranno disponibili con la rimodulazione del Pnrr.

«In Europa con un grande risultato è stato ottenuto con la tutela di tutte le produzioni Dop e Igp. A fronte di questo serve una strategia per la valorizzazione dell'agroalimentare italiano sui mercati esteri e noi auspichiamo una politica più di carattere nazionale e meno delegata alle Regioni. Per quanto riguarda ulteriori risorse, il ripristino totale di Industria 4.0 sarebbe stato ulteriormente positivo, ma non dispero in una copertura parziale, anche utilizzando le risorse di PNRR, Fondo di coesione o RepowerEu. Non dimentichiamo che in cinque anni noi abbiamo aumentato gli investimenti del 2.300 per cento».

Il patto anti-inflazione da voi sottoscritto sembra aver raggiunto l'obiettivo prefissato.

«Se ognuno fa la propria parte, diamo una risposta alle persone in difficoltà. L'importante è garantire che all'interno della filiera non ci siano speculazioni. L'intesa dovrebbe essere poi estesa oltre l'alimentare».

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