Via al summit sull'Africa. L'Ue: "Sì al Piano Mattei"

Oggi inizia la conferenza internazionale al Senato. E Bruxelles accoglie "con favore" il progetto del governo

Via al summit sull'Africa. L'Ue: "Sì al Piano Mattei"
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«Una scommessa per l'Italia che vuole avere una strategia di politica estera e che ci riporta centrali nel Mediterraneo. Non è un caso che sia la prima iniziativa internazionale della nostra presidenza del G7» dichiara il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al Giornale. Oggi si apre il vertice Italia-Africa, che per la prima volta, vede a Roma l'arrivo di 25 capi di Stato e di governo oltre a ministri degli Esteri e di rilievo per una quarantina di paesi africani. Il summit, iniziato ieri sera con la cena di gala al Quirinale, ha un titolo che non lascia dubbi: «Un ponte per la crescita comune». Questa mattina in Senato, Giorgia l'africana annuncerà il piano Mattei: sette, otto macro progetti da affiancare ciascuno ad uno o due paesi africani, che saranno il fulcro della scommessa strategica italiana. A Roma, che torna caput mundi, è arrivata anche Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea. Il suo portavoce ha sottolineato come Bruxelles accolga «con favore il piano Mattei» che si adatta «alla visione congiunta dei leader Ue e dell'Unione africana». Altrettanto chiara e significativa, per gli investimenti, la presenza dei vertici delle organizzazioni finanziarie internazionali, dal Fondo Monetario alla Banca Africana di sviluppo. Non basteranno i 3 miliardi del fondo clima, ma si sono già fatti avanti paesi europei, gli Stati Uniti e le nazioni del Golfo. Anche l'India potrebbe venire coinvolta nel piano Mattei.

Non si tratta di un piano sulla crisi migratoria, spiega chi lavora al progetto, ma è un nuovo approccio «win win» che farà coincidere gli interessi del sistema Italia e gli investimenti delle nostre aziende con le esigenze africane. Meloni ha ripetuto più volte che «l'approccio non è predatorio, ma globale». Se riesci a creare ricchezza in una nazione del continente africano garantisci alla sua popolazione il diritto a non migrare. A Palazzo Chigi non si sbottonano prima del discorso di Giorgia l'africana, ma la Tunisia per l'agricoltura, il Kenya sui bio combustili e il Mozambico per l'energia saranno alcuni capisaldi del piano Mattei. Anche Etiopia ed Egitto avranno un ruolo di rilievo nello scacchiere dei macro progetti italiani. Un disegno strategico che deve pure servire a contenere la penetrazione russa e cinese.

A Roma sono previsti il presidente tunisino Kais Saied, quello keniano, William Samoei Ruto, il capo di Stato del Mozambico, Filipe Jacinto Nyusi, ma anche il premier libico Abdul Hamid Mohammed Dbeibah. Oggi la giornata clou con i lavori che si svolgeranno al Senato. Il presidente del Consiglio annuncerà il piano Mattei nel campo dell'energia, sanità, educazione/istruzione, agricoltura e acqua. Niente a che fare con i vecchi interventi della Cooperazione allo sviluppo, ma progetti strutturali, nell'interesse comune di Italia e Africa. A palazzo Chigi è stata creata una struttura per il piano Mattei guidata dal consigliere diplomatico, l'ambasciatore Fabrizio Saggio, arrivato alla Tunisia. L'Italia vuole portare l'Africa fra i temi cruciali che verranno affrontati dal G7. Da febbraio inizieranno le visite bilaterali nei paesi africani per mettere a terra i progetti e firmare gli accordi. Nella seconda metà del 2024 potrebbero venire inaugurati i primi tasselli del piano Mattei.

Ieri al Quirinale il pranzo con i partecipanti al vertice.

Il presidente Sergio Mattarella ha auspicato «un rapporto ancora più forte e strutturato tra il continente africano e il nostro Paese», e sullo spirito del Piano Mattei ha voluto citare un proverbio africano: «Se vuoi andare veloce corri da solo. Se vuoi andare lontano, vai insieme a qualcuno».

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