Il lato positivo è stata un'aurora quasi boreale, che venerdì sera ha dipinto di colori inauditi i cieli di mezza Europa. Il lato negativo è stato il timore di interruzioni nell'erogazione dell'energia elettrica e nelle comunicazioni che ha tenuto con il fiato sospeso l'intero emisfero boreale. Conseguenze della più potente tempesta solare degli ultimi vent'anni, la prima dal 2003 a essere classificata dagli esperti come G5, il livello estremo in termini di disturbo del campo magnetico terrestre. L'allarme è stato lanciato venerdì, quando la statunitense National oceanic and atmospheric administration ha emesso un raro e grave «avviso di tempesta geomagnetica» invitando gli operatori delle centrali elettriche e dei veicoli spaziali in orbita, nonché l'Agenzia federale per la gestione delle emergenze, a prendere sul serio la minaccia per il rischio che le linee di trasmissione ad alta tensione delle reti elettriche - differenti dalle linee elettriche normali delle nostre case - potessero subire interruzioni e che anche i satelliti potessero smettere di funzionare, mandando in tilt i servizi di navigazione e comunicazione qui sulla Terra.
Il timore era che si ripetesse quanto avvenuto nel 2003, quando una tempesta geomagnetica di eguale potenza aveva provocato l'interruzione della corrente elettrica in Svezia e danneggiato i trasformatori elettrici in Sud Africa. In particolare si temeva per la sicurezza dei sette astronauti attualmente coinquilini nella Stazione spaziale internazionale, soprattutto a causa dell'aumento dei livelli di radiazioni. Questa volta non ci sono stati danni, anche se secondo la Noaa il pericolo non è passato del tutto e i segnali tra i satelliti gps e i ricevitori terrestri potrebbero subire qualche disturbo anche nelle prossime ore.
Per tutto questo noi normali cittadini senza laurea in fisica non ci siamo angustiati, limitandoci a godere - chi di noi è stato tempista e fortunato - uno spettacolo inatteso e impressionante, che di solito si può ammirare soltanto oltre il Circolo Polare Artico. La tempesta solare ha infatti «fabbricato» a partire da venerdì sera e fino a ieri mattina sorprendenti spettacoli di colori nei cieli dell'emisfero settentrionale, anche nel Nord e nel Centro dell'Italia, e negli Stati Uniti fino agli Stati meridionali dell'Alabama e della California. I canali social del gruppo CHPDB (Chi ha paura del buio?), che si propongono di fare una corretta informazione sui fenomeni astronomici e scientifici in generale, hanno segnalato il tempestoso show anche in Sicilia e nelle webcam dei telescopi attivi sulle isole Canarie. «La causa di quanto sta avvenendo - hanno spiegato in un post su Instagram - è un filotto di eruzioni di massa coronale (CME) prodotte dalla regione attiva AR 3664 negli scorsi giorni. Le CME si sono inseguite e mangiate a vicenda, formando una tempesta cannibale che ha iniziato a interessare il nostro pianeta alle 19,20 di ieri (venerdì, ndr)». Lo stesso gruppo fa sapere che «le condizioni di disturbo sono destinate a durare ancora alcune ore, man mano che la tempesta supera il nostro pianeta, e la regione AR3664 potrebbe ancora produrre eruzioni e brillamenti significativi».
Insomma, forse i colori visti venerdì sera in molte zone d'Italia non saranno replicabili, ma vale la pena almeno fino a domani sbirciare fuori dalla finestra sperando di intercettare un cielo alla norvegese. Che con il caldo di queste ore potrebbe portare anche un po' di refrigerio.
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