Svolta a Miss Universo, ammesse anche mogli e mamme

Dopo 70 anni cambia il regolamento che prevedeva soltanto concorrenti nubili e senza figli

Svolta a Miss Universo, ammesse anche mogli e mamme

New York. Rivoluzione a Miss Universo: per la prima volta nei suoi 70 anni di vita il concorso di bellezza punta sull'inclusione e apre anche a mamme e donne sposate. Fino ad oggi il regolamento prevedeva che le vincitrici dovessero essere nubili e senza figli, e restassero tali per tutta la durata del titolo.

Una norma «sessista» e «retrograda», aveva denunciato la vincitrice dell'edizione 2020, la messicana Andrea Meza.«Sono felice che sia successo. Proprio come la società sta cambiando e adesso le donne occupano ruoli che prima erano riservati solo agli uomini, era giunto il momento che i concorsi aprissero alle donne che hanno una famiglia», ha commentato dopo l'annuncio. «Alcune persone sono contrarie a questi cambiamenti - ha continuato - perché hanno sempre voluto vedere una bella donna single, disponibile per una relazione, e che, dall'esterno, sembrasse così perfetta da essere quasi irraggiungibile. La prima cosa è sessista e la seconda è non realistica». Il concorso di bellezza internazionale - che va in onda in 160 territori e Paesi in tutto il mondo ed è seguito da mezzo miliardo di persone - è stato fondato nel 1952 a Long Beach dalla Catalina Swimwear, una società californiana di costumi da bagno, e per quasi due decenni è stato nelle mani di Donald Trump. Miss Universo è finita al centro delle polemiche proprio durante la corsa alla Casa Bianca del tycoon, quando l'allora candidato repubblicano fu accusato di essersi compromesso con la Russia di Vladimir Putin nel 2013, durante l'edizione moscovita del concorso. The Donald, comunque, lasciò la competizione nel 2015, un anno prima delle elezioni, vendendo i diritti all'agenzia di talenti Endeavor.

La prima vincitrice di Miss Universo, la finlandese Armi Kuusela, dovette cedere la corona poco prima della fine del suo regno perché aveva deciso di sposarsi, ma le nuove regole non sono le prime con cui il concorso sta cercando di mettersi al passo coi tempi. Dal 2012 candidate apertamente trans sono ammesse a patto di aver vinto le loro competizioni nazionali e sei anni dopo Angela Ponce, una spagnola, è diventata la prima concorrente trans a salire in passerella. Nel 2019 Miss Myanmar è stata la prima apertamente lesbica in gara mentre l'anno prima, nel 2018, la Miss Universo filippina Catriona Gray è stata eletta per la prima volta da una giuria di sole donne. «Pensiamo che le donne debbano avere il controllo sulle loro vite e che una decisione personale non debba ostacolare il loro successo», si legge in un memo interno dell'organizzazione ottenuto dai media americani. Le nuove norme saranno in vigore a partire dal 72esimo concorso, che si svolgerà nel 2023, visto che le competizioni preliminari per l'evento di quest'anno - in programma a dicembre - si sono già svolte.

Rimane invariato invece il requisito dell'età, che deve essere compresa tra i 18 e i 28 anni. Almeno nella sostanza, quindi, a breve le vincitrici potrebbero non essere più Miss, l'appellativo che negli Usa segnala lo stato di nubile.

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