Svolta unitaria sul Pnrr. Mattarella elogia Fitto: "Infaticabile impegno"

La cauta apertura del capo dello Stato sull'autonomia: "È prevista dalla Carta". Il ministro: "Obiettivi 2023 raggiungibili"

Svolta unitaria sul Pnrr. Mattarella elogia Fitto: "Infaticabile impegno"
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E bravo Fitto, che si sta dannando per incassare i fondi europei. Sergio Mattarella lo cita per nome, un po' a sorpresa, nel bel mezzo del suo discorso ufficiale al festival delle Regioni a Torino: e non capita spesso che un presidente della Repubblica si sbilanci in un elogio pubblico del governo, figuriamoci di un singolo ministro. «Lo voglio ringraziare per il suo impegno, direi inesausto, sul fronte del Pnrr». Un lavoro «complicatissimo», spiega; quindi dobbiamo tutti aiutarlo. «Le istituzioni devono collaborare tra loro e cooperare con la Ue, un ambito che è sempre più importante per il nostro futuro» Raffaele Fitto incassa soddisfatto. «Siamo consapevoli delle difficoltà per la quinta rata, ma sereni. Possiamo raggiungere gli obbiettivi richiesti entro la fine dell'anno. Intanto andiamo avanti con le Regioni per accelerare e semplificare».

Insomma, ecco che si riapre l'ombrello del Colle in nome dell'interesse nazionale. Il presidente arriva a Torino portando segnali distensivi. Ci sono «i problemi», c'è un esecutivo chiamato a risolverli, non disturbiamo Il manovratore. In questo quadro c'è spazio pure per le riforme. «La Repubblica è una e indivisibile, però già all'articolo 5 la Costituzione riconosce e promuove le autonomie».

L'Italia, dice ancora Mattarella, è un Paese speciale che ha però dei guai seri da risolvere. «Contiene un'ampia varietà di condizioni, ambienti, specificità, tradizioni, esperienze, culture, con una conseguente grande ricchezza, numerosi problemi, divari da colmare». La chiave sta nel fare squadra. «Le Regioni sono l'asse portante, la colonna vertebrale. Fondamentale e la leale collaborazione».

Vale per i terremoti e le alluvioni. «È molto importante il tavolo di confronto predisposto a difesa del territorio e per la gestione degli eventi disastrosi provocati ormai frequentemente dal mutamento climatico. Tra qualche giorno sarò con i presidenti Fedriga e Zaia sulla diga del Vajont che ci ricorda una lezione terribile». E vale pure per il Pnrr. «Con i suoi tre assi principali - dice il capo dello Stato - rappresenta una sfida di grande rilevanza, che dovrà produrre cambiamenti virtuosi, capaci di andare oltre i termini del Piano». Ci stiamo giocando il nostro domani. «Servirà il senso di servizio e il nuovo concorso di tutte le istituzioni, centrali e locali». E Fitto concorda. «Stiamo rimodulando gli interventi. Intendiamo coinvolgere maggiormente le Regioni, per utilizzare le risorse che arriveranno al meglio e con una visione d'insieme».

Dunque Mattarella insiste molto sul concetto di collaborazione tra i vari livelli dell'amministrazione dello Stato, proprio quando, qualche giorno fa, i governatori hanno chiesto al governo quattro miliardi in più per la sanità nella legge di Bilancio. Certo, sarà una Finanziaria in salita, la coperta è sempre corta e toccherà far quadrare i conti, pensando a Bruxelles e ai mercati.

Tuttavia, rammenta il presidente, «il servizio sanitario nazionale è un patrimonio prezioso da difendere e adeguare». Ma è sempre e solo la strada del dialogo quella che può farci andare avanti senza troppi traumi e che, secondo il Quirinale, può depotenziare le tensioni sui dossier aperti, tra i quali appunto la Sanità e l'autonomia.

Parole che per una volta piacciono al Nord e al Sud.

«Visto? Lo sostiene pure il presidente, il federalismo non è una secessione ma il compimento del dettato della Carta», dice Luca Zaia. E Michele Emiliano: «Troveremo un'intesa». Segnali di fumo. Che il mastice del Colle stia già funzionando?

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