"Il 16 dicembre gli italiani pagheranno la seconda rata della Tasi, quello è il funerale tasse sulla casa". All'indomani dello stop dell'Unione europea, che ha sconsigliato al governo di andare avanti col taglio delle tasse sulla casa, Matteo Renzi ribadisce la volontà del governo di ridurre la pressione fiscale sugli immobili già a partire dall’anno prossimo. "L’Ue che si gira dall’altra parte sui migranti pensa di venirci a spiegare le tasse - tuona dai microfoni di Rtl 102.5 - c’è qualcuno a Bruxelles che pensa di mettersi a fare l’elenco delle tasse da tagliare, spero sia stato il caldo, le tasse da tagliare le decidiamo noi, non Bruxelles".
Il buon andamento del pil potrebbe aiutare il governo italiano alla messa a punto della prossima manovra economica. Ma qualche ostacolo potrebbe arrivare sulla decisione di ridurre le tasse sulla prima casa: da Bruxelles, in via informale, trapelano infatti dubbi su una scelta che andrebbe in direzione opposta rispetto alle raccomandazioni che da tempo la Ue va facendo all’Italia, cioè quelle di spostare il carico fiscale dalle persone alle cose. Lo scetticismo degli ambienti europei non è rivolto solo alle misure annunciate dallo stesso premier sul calo delle tasse, che dovrebbe iniziare appunto nel 2016 con l’eliminazione della Tasi sulla prima casa, ma anche sul terreno, ancor più delicato, della flessibilità nel perseguire gli obiettivi di risanamento. Flessibilità che, ricordano a Bruxelles, già è stata concessa all’Italia proprio in nome del percorso di riforme avviate e che deve essere portato avanti senza perdere slancio, perché è "la chiave per esaltare il potenziale di crescita dell’Italia". Non si tratta ancora, comunque, di una bocciatura ufficiale, visto che le valutazioni sulle manovre dei singoli Paesi arriverà dopo che queste saranno presentate, a metà ottobre. Insomma, la decisione sarà politica e il confronto è ancora tutto da fare. Ma, certo, la trattativa non sembra preannunciarsi in discesa.
Renzi sembra intenzionato a non farsi intimidire e a tirare dritto sulla riduzione della pressione fiscale. "Questo modo di procedere - mette in chiaro ai microfoni di Rtl 102.5 - con le dichiarazioni affidate a una fonte dell’Unione europea... ci mettessero nome e cognome. Parliamoci chiaro: un’Europa che si gira dall’altra parte quando ci sono i barconi, non ci può venire a dire cosa dobbiamo fare con le tasse".
Poi l'affondo: "C’è qualcuno a Bruxelles che mentre l’Italia è sostanzialmente sola a salvare vite umane e a salvare anche la dignità dell’Europa, pensa di potersi mettere a fare l’elenco delle tasse che dobbiamo tagliare o non tagliare? Le tasse da tagliare le decidiamo no".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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