Liste e programma. Berlusconi vola in Sardegna per qualche giorno di buen retiro a villa Certosa ma il lavoro non manca. Il Cavaliere è concentrato sui prossimi messaggi da mandare che, concorda con i suoi stretti collaboratori, «devono essere semplici e chiari». Lo descrivono in perfetta forma e determinatissimo. Come sempre accade quando sente aria di campagna elettorale. E l'ex premier azzurro sente tanto il profumo di urne da concentrarsi anche sulle liste, tema spinosissimo perché sono in tanti quelli che premono per una candidatura o ricandidatura. Il Cavaliere vorrebbe ricandidare tutti i parlamentari uscenti ma vuole anche lanciare volti nuovi per dare l'immagine di un partito fresco e nuovo. Continuano i suoi incontri con imprenditori, giovani e non, che non hanno mai fatto politica prima d'ora. A Berlusconi piace molto il monzese Francesco Ferri, vice presidente nazionale dei giovani di Confindustria, a cui aveva dato il compito di metter su un centro studi liberale. Ferri è molto ascoltato e soprattutto molto presente ad Arcore. Molto apprezzato pure Edoardo Garrone, presidente della Erg ed ex vicepresidente di Confindustria, consorte di Anna Pettene, giovane avvocato anch'essa stimata dal Cavaliere. Buone le quotazioni pure del bolognese Gianguido Riva, ex ad del gruppo Samo; e di Emiliano Novelli, imprenditore nel settore della comunicazione ed ex presidente di Assolombarda Confindustria Monza e Brianza. Berlusconi, poi, è rimasto particolarmente colpito quando, un paio di settimane fa, partecipò al Summit Internazionale sulla Food Innovation. E non è detto che qualche giovane imprenditore del settore cibo possa trovare spazio in Forza Italia.
Poi, naturalmente, l'ex premier punta molto sui giovani sindaci e consiglieri regionali azzurri che già hanno dimostrato di gestire bene la cosa pubblica e di avere molti consensi sul territorio. Alcuni sono noti anche al grande pubblico: Alessandro Cattaneo, ex sindaco di Pavia; Guido Castelli, primo cittadino di Ascoli; Massimo Mallegni, sindaco di Pietrasanta, vittima peraltro di un clamoroso caso di malagiustizia. E ancora: Giampiero Zinzi, consigliere regionale in Campania; Pietro Tatarella, consigliere di comunale di Milano; e il giovanissimo avvocato e già consigliere regionale pugliese Andrea Caroppo. In rapida ascesa pure le quotazioni di Andrea Orsini, già deputato di Forza Italia (2001) e poi del Pdl (2008): liberale doc, aveva dato una mano anche al lancio di Energie per l'Italia di Stefano Parisi, rimanendo sempre ancorato, però, in quel di Arcore. Molto ascoltato e stimato è pure Andrea Ruggeri, nipote di Bruno Vespa e considerato l'uomo tv del Cavaliere: è lui che gestisce le ospitate in televisione di Berlusconi e che, nei prossimi mesi, avrà molto da lavorare posto che l'ex premier ha giurato: «Adesso ridiscendo in campo io. E voglio tornare sul piccolo schermo».
Naturalmente l'accordo in vista sul tedeschellum, con la soglia di sbarramento al 5%, sta provocando un terremoto tra tanti parlamentari che furono berlusconiani ma che abbandonarono la nave per salire sulla zattera dell'Ncd.
Parecchi alfaniani, terrorizzati di dire addio al Parlamento, stanno tornando a suonare il campanello di Arcore. Provocando, ovviamente, l'ira dei fedelissimi azzurri: «Eh no, si mettano in coda - è il refrain del palazzo - Il nostro partito non è mica un taxi».
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