"Qualunque decisione verrà presa, sarebbe molto importante sentire il parere della gente sul web, sulla piattaforma Rousseau". A dirlo, in un'intervista al Fatto Quotidiano, è la senatrice del Movimento 5 Stelle Paola Taverna. La "decisione" a cui fa riferimento la vice-presidente di Palazzo Madama riguarda l'accordo o meno con il Pd per la formazione di un governo dopo le dimissioni di Giuseppe Conte. L'esponente pentastellata non sembra molto convinta dai cinque punti programmatici proposti dal segretario dem Zingaretti, "trasformati" nel frattempo nelle tre condizioni tassative che Di Maio e soci devono accettare pena il ritorno alle urne.
I cinque punti elencati dal Pd, dichiara Taverna, "sono molto vaghi. Potevano inserire anche la pace nel mondo... Non mi dicono nulla di particolare. Gli scenari ora sono quelli previsti in una Repubblica parlamentare, e bisogna attendere le consultazioni al Quirinale". Ma ecco l'idea che potrebbe far storcere il naso a molti: far decidere gli iscritti al Movimento 5 Stelle.
"Qualunque decisione verrà presa, sarebbe molto importante sentire il parere della gente sul web, sulla piattaforma Rousseau". E ancora: "La democrazia diretta è un obiettivo fondamentale. Parlano tanto di democrazia rappresentativa e allora iniziamo a renderla più efficiente e a risparmiare con il taglio dei parlamentari", la risposta della senatrice pentastellata al terzo dei cinque punti proposti inizialmente dal Pd, ovvero quello che chiede "il pieno riconoscimento della democrazia rappresentativa".
Tra i big del Movimento 5 Stelle, Taverna è stata l'unica a invocare le elezioni anticipate: "Io ho parlato in assemblea congiunta, dicendo che a mio avviso si poteva tornare tranquillamente al voto. Di certo sento il peso della prima legislatura, in cui mi trovavo in netta opposizione al Pd renziano. E mi riesce difficile ora pensare - avverte - che Renzi e i suoi possano essere cambiati".
Insomma, la senatrice si rifiuta di passare per quella che ha avallato
l'alleanza con il Pd senza consultare la base. Di qui la richiesta finale: "Ora voglio lasciare lo spazio al Quirinale, al confronto tra partiti e alla consultazione degli iscritti", conclude Taverna.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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