L'emendamento al Milleproroghe che di fatto ha stoppato i fondi per i progetti per il recupero delle periferie di fatto crea qualche crepa anche nella maggioranza. Le proteste a quanto pare non sono arrivate soltanto dai sindaci dell'opposizione ma anche da quelli di Movimento Cinque Stelle e Lega. Ad accendere lo scontro è stato il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin. Nella citàà toscana sono attesi diciotto milioni proprio per le periferie. E al Corriere il primo cittadino rivela che il "correttivo è peggio della toppa" invitando il governo a trovare in tempi rapidi una soluzione. E da Vicenza, il leghista Francesco Rucco afferma: "Sono già partiti i lavori e, per alcune opere, abbiamo anche incassato il 20 per cento. Il problema riguarda tutti". Insomma a quanto pare la scelta della maggioranza potrebbe creare un vero e proprio muro contro muro tra governo e amministrazioni locali.
E su questo fronte le opposzioni vanno all'attacco. Il sindaco di Milano, Beppe Sala, chiede subito un ricorso da parte dell'Anci: "È una scelta indifendibile. L'ha detto il presidente dell'Anci, questo è un furto con destrezza, penso che l'Anci debba fare ricorso. Hanno fatto una cosa che riteniamo illegittima". Sulla stessa posizione anche Forza Italia con Stefania Prestigiacomo: "Con una scelta scellerata il governo ha deciso di sospendere 1,6 miliardi previsti nel bando per le periferie. Il Sud, e la Sicilia in particolare, subiranno le conseguenze di questi tagli irresponsabili.
Ma a settembre, sul decreto Milleproroghe, daremo battaglia per sanare questo vulnus". Infine rincara la dose anche il segretario del Pd, Maurizio Martina: "Il governo fa il gioco delle tre carte ma deve tornare sui suoi passi e confermare i fondi per i quartieri popolari".
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