Test a chi rientra: caos a Milano, Bergamo e Napoli

Il tampone negli aeroporti è obbligatorio ma in pochi lo fanno. In Veneto testati in 12mila

Test a chi rientra: caos a Milano, Bergamo e Napoli

Arrivano a migliaia negli scali e nei porti italiani dopo aver trascorso le vacanze nei Paesi a rischio, sanno di dover fare il tampone, come disposto dall'ordinanza del ministro Speranza del 12 agosto - che impone il test obbligatorio (o in alternativa un sierologico negativo fatto non più di 72 ore prima dell'ingresso in Italia) a chi torna da Grecia, Croazia, Malta e Spagna - ma all'arrivo non riescono a sottoporsi al necessario controllo per capire se hanno contratto il Covid e se ne tornano a casa in attesa di essere chiamati dalle autorità sanitarie dopo essersi auto-segnalati agli uffici territoriali.

Mentre le Regioni, come accade spesso in questa emergenza sanitaria senza fine, continuano a muoversi in ordine sparso. Per lo più non prevedono l'isolamento fiduciario per chi è in attesa dei tamponi, ma si limitano a raccomandare comportamenti prudenti. Una situazione quanto mai caotica anche perché la maggior parte degli scali si deve ancora attrezzare per far fronte all'esercito di vacanzieri che in questi giorni sta tornando dalle ferie. Soltanto a Roma, Venezia, Verona, Pescara, Perugia e Palermo si sono mossi con tempestività e i passeggeri possono sottoporsi al tampone in aeroporto. A Fiumicino e Ciampino sono state allestite aree dedicate, anche se non sono mancati disagi per le file di passeggeri. Super lavoro in Veneto, dove oltre 12mila turisti sono stati sottoposti al loro rientro al test per verificare la positività o meno al coronavirus. Altrove è il caos. Anche in Lombardia, dove chi torna dalle vacanze - e in questo periodo sono almeno 5mila al giorno i viaggiatori che devono fare il test tra Malpensa, Orio al Serio e Linate - non sa bene a chi rivolgersi perché Regione e ministero stanno ancora cercando gli spazi adatti per allestire le postazioni in prossimità degli scali.

Chi arriva è lasciato allo sbaraglio e denuncia sui social l'impossibilità di fare i test, la mancanza di informazioni e le inevitabili attese per sapere se si è infetti oppure. L'unica soluzione, per chi non ha un tampone negativo effettuato prima della partenza, è quello di rivolgersi da qualche parte al di fuori dagli scali. «Stiamo lavorando in queste ore per poter effettuare i tamponi a chi rientra in aereo da Spagna, Grecia e Malta direttamente in prossimità o all'interno degli aeroporti di Linate e Malpensa», annuncia l'assessore al Welfare della Regione, Giulio Gallera. «È in corso una interlocuzione con il ministero della Salute, spiega l'assessore, che ha competenza sulla sanità aeroportuale attraverso l'Usmaf (Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera), e con la società di gestione degli scali, per cercare di allestire delle postazioni entro mercoledì».

Nel frattempo soltanto nel territorio dell'Ats di Milano ci sono 5 mila prenotazioni pendenti da parte di cittadini che vogliono sapere se sono positivi o no.

Niente test in aeroporto anche a chi atterra a Bari e a Brindisi. Chi sbarca a Napoli dovrà mettersi in auto-isolamento finché non riuscirà a fare il tampone.

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