Rompere gli indugi e prepararsi ad affrontare l’emergenza in corso individuando nei propri Comuni "siti o immobili idonei" a ospitare piccoli nuclei di profughi, nel pieno rispetto del dovere all’accoglienza sancito dall’articolo 10 della Costituzione e della leale collaborazione tra amministrazioni pubbliche (articolo 120 del Titolo V). È questo l’invito che il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e la presidente di Anci Toscana Sara Biagiotti hanno rivolto attraverso una lettera ai 146 sindaci di altrettanti comuni toscani che, ad oggi, non hanno ancora aderito al programma di accoglienza predisposto dalla Regione per fronteggiare l’emergenza migranti.
Con questa lettera, che costituisce "una richiesta, non un richiamo né certamente un obbligo", Rossi e Biagiotti fanno appello al senso di responsabilità ed al rispetto istituzionale dei primi cittadini e ricorda loro che "il flusso di profughi e migranti che ormai quotidianamente attraversano il Mar Mediterraneo rappresenta un grande problema che riguarda l’intero Paese e a cui nessuno può sottrarsi. Alla Regione Toscana è stato chiesto uno sforzo ulteriore rispetto a quanto già affrontato nei mesi scorsi, basato su una equa ripartizione delle quote tra le regioni d’Italia".
E ricordano il modello di accoglienza promosso dalla Toscana e già sperimentato con successo nel 2011, un modello che "non prevede grandi concentrazioni di persone in pochi centri di accoglienza, ma al contrario l’inserimento di piccoli gruppi in situazioni di accoglienza accompagnate dal coinvolgimento, in primo luogo, delle Amministrazioni locali, dell’associazionismo e dal volontariato del territorio".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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