Come la giunta dei Colonnelli. Con una decisione storica la Corte di appello penale di Atene ha decretato che il partito neonazista greco di Alba dorata è un'organizzazione criminale. Il capo del partito, Nikos Michaloliakos, che rischia l'ergastolo, è stato riconosciuto come mandante dell'assassinio del rapper Pavlos Fyssas, poi eseguito secondo i giudici dal militante Georgios Roupakis, e assolvendo Stavros Santorinios e Giorgos Tsakanikas. Ma fuori dal Tribunale si sono riviste le immagini dei giorni della crisi: più di 15mila persone per strada hanno accolto la sentenza tra applausi e proteste, per via di 150 incappucciati che si erano infiltrati tra la folla. Le proteste sono state respinte dalla polizia con i lacrimogeni. Sette anni dopo l'assassinio di Fyssas, la Corte d'appello ha stabilito che Alba dorata è un'organizzazione criminale «con le sembianze di un partito politico», in grado di inviare molti messaggi fuorvianti a cittadini ed elettori. I dirigenti sono stati giudicati colpevoli di partecipare e dirigere un'organizzazione criminale. Oltre a Michaloliakos, ci sono Christos Pappas, Elias Kasidiaris, Artemis Mattheopoulos, Panagiotis Iliopoulos, Ioannis Lagos, Elias Panagiotaros, George Germenis e George Patelis. Dopo la decisione del tribunale è iniziato il procedimento per stabilire le pene ma potrebbe essere necessario un altro giorno, con la possibilità che il giudice decida per una reclusione da 5 a 15 anni di carcere.
Soddisfazione è stata espressa dai vertici politici del Paese. Secondo la presidente della Repubblica Ekaterina Sakellaropoulou «oggi è un giorno importante per la Repubblica e per la democrazia, nella lunga tradizione democratica del nostro Paese, i fenomeni di estrema violenza politica sono sempre stati estranei. La decisione è una conferma che la Repubblica e le sue istituzioni hanno sempre la capacità di rovesciare ogni sforzo». Il premier Kyriakos Mitsotakis ha aggiunto che se la democrazia ha vinto oggi «spetta a tutti noi vincere ogni giorno». Rivolgendosi al Paese con un messaggio ha aggiunto che «fortunatamente la dimensione politica di Alba dorata è stata giudicata dalla vittoria della Repubblica, che ha espulso dal Parlamento la formazione nazista». Tra i protagonisti di questa vicenda spicca la figura Magda Fyssas, madre del rapper ucciso, che in questi anni ha assunto un ruolo cardine nella lotta alla violenza politica. Ha parlato di una vittoria importante dopo la sentenza e quando è uscita fuori dall'aula ha urlato: «Ha vinto Pavlos, ha vinto la libertà. Si apre una buona strada, ma il fascismo non si vince così. Ci vuole una lotta. Abbiamo vinto una battaglia, ma niente è ancora finito».
In occasione delle elezioni parlamentari del 2012 il partito è entrato per la prima volta nel parlamento greco con il 6,97 per cento delle preferenze, ottenendo 21 seggi su 300 e fondando la propria battaglia politica sui temi legati all'immigrazione e all'anti-europeismo. Ma nel settembre del 2013 gli arresti del segretario Michaloliákos e del portavoce nazionale Ilias Kasidiaris (poi candidato alle comunali di Atene), ne sanciscono l'inizio della fine, con l'accusa di fomentare un possibile colpo di Stato.
Due mesi dopo però due militanti di Alba Dorata furono uccisi a colpi di mitraglietta, anche se la polizia non pensò ad una resa dei conti per il caso Fyssas, ma solo ad un'azione terroristica visto che a premere il grilletto furono due sicari professionisti. Alle urne del 2019 il partito non raggiunge la soglia minima, restando fuori dal Parlamento.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.