L'enormità di una tragedia ci colpisce anche perché è spesso indirettamente proporzionale all'esiguità dei suoi particolari salienti e soprattutto ai tempi in cui si verifica. Quella accaduta ieri in centro a Milano, lungo la circonvallazione interna, proprio davanti alla storica biblioteca Sormani, all'angolo tra via Francesco Sforza e corso di Porta Vittoria - per intenderci, tra l'ospedale Policlinico e Palazzo di Giustizia - dal punto di vista viabilistico è addirittura di una semplicità sconvolgente e si è verificata in una manciata di secondi: una betoniera che, al semaforo verde, ha svoltato regolarmente a destra dell'incrocio, in corso di Porta Vittoria, investendo così una ciclista. La donna, che proveniva dalla pista ciclabile alla destra del mezzo pesante, credendo di avere pure lei la precedenza per via del semaforo verde, nel contempo è andata diritto, per via Sforza, e così facendo gli ha tagliato la strada, finendo travolta. Pochi secondi, insomma, e questa 39enne - Cristina Scozia, madre di una bimba di 6 anni - a mezzogiorno non c'era già più. I soccorritori giunti sul posto infatti non hanno potuto che constatarne il decesso. Il conducente della betoniera, un italiano di 53 anni, quando si è reso conto di aver travolto la povera ragazza, è sceso dal mezzo con le mani nei capelli e ha cominciato a urlare, disperato: «Ho ucciso una persona, uccidetemi!». Gli uomini della polizia locale hanno tentato di calmarlo, ma inutilmente. L'uomo era sotto choc al punto che è stato condotto al vicino Policlinico per essere sedato. Al tempo stesso i vigili lo hanno sottoposto all'alcoltest che è risultato negativo.
Il sindaco Beppe Sala adesso si trova a dover fare i conti con i dati della comunità ciclistica milanese che parlano di 7 morti e un ferito in coma in meno di 3 mesi in città. Ieri, dopo aver fatto le condoglianze alla famiglia di Cristina Scozia, il primo cittadino rifletteva: «Possiamo iniziare con il regolamentare l'accesso in città a tutti i mezzi pesanti, limitandolo a quelli dotati di un dispositivo che permetta piena visibilità anche sull'angolo cieco. E implementando altre misure che sono allo studio della Giunta».
In realtà, chi tra la polizia locale ha lavorato al settore traffico dei vigili, aveva già segnalato nel 2020 all'amministrazione che le piste ciclabili così concepite erano fuori norma rispetto a quanto previsto dal codice della strada. «L'incidente accaduto oggi (ieri per chi legge, ndr) è quasi la fotocopia dell'investimento mortale avvenuto il 1° febbraio all'angolo tra piazzale Loreto e viale Brianza in cui, tra l'altro, perse la vita una ciclista 38enne, quindi praticamente coetanea di quella odierna» spiegano. «Come oggi anche allora (e noi della polizia locale, dopo i rilievi, lo segnalammo a Palazzo Marino) a trarre in inganno la vittima fu la segnaletica disegnata sull'asfalto, ovvero le piccole biciclette una di seguito all'altra che, alla battuta d'arresto dell'incrocio, fanno pensare al ciclista di avere, a parità di semaforo verde, precedenza sulle quattro ruote. Niente di più fuorviante! Così come ingannevole può risultare il discorso dei mezzi pesanti in centro affrontato dal sindaco. Quelli che vediamo, infatti, hanno tutti l'autorizzazione per entrare nel cuore della città, altrimenti non potrebbero accedere: la maggior parte è collegata alla presenza dei molti cantieri, tra i quali quelli interminabili della Metro 4.
Quindi, di cosa stiamo parlando se non di qualcosa che si sapeva già?» concludono critici gli esperti del settore traffico.Intanto la Procura ha fatto sequestrare la betoniera e il pm Mauro Clerici ha aperto un fascicolo per omicidio stradale e ha iscritto il conducente della betoniera al registro degli indagati.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.