Trump fa il modesto: "Solo uno meglio di me George Washington"

"Chi vota Dem vuole distruggere il Sogno americano". E la Clinton resta nel mirino

Trump fa il modesto: "Solo uno meglio di me George Washington"

Altri quattro anni alla Casa Bianca per rendere l'America migliore di quanto non sia mai stata, perché ora l'America è tornata al primo posto. È un Donald Trump senza freni quello che sale sul palco dell'Amway Center di Orlando per lanciare ufficialmente la campagna per la rielezione nel 2020. Il presidente Usa, preceduto dalla first lady Melania e accompagnato dalla famiglia al gran completo, chiede ai circa 20 mila sostenitori di «lasciare questa squadra al suo posto», per terminare il lavoro iniziato: «Ce l'abbiamo fatta una volta e ce la faremo di nuovo. L'American Dream è tornato, la nostra economia fa invidia a tutto il mondo, il Paese è prospero. E fino a quando terrete questo team - assicura - il futuro sarà brillante». E poi, spavaldo: «Solo George Washington meglio di me. Nessun presidente ha mai avuto il consenso del vostro presidente preferito, Donald Trump. Eccetto George».

Il tycoon si impegna a portare avanti la politica dell'America First, a combattere l'immigrazione illegale, a «Mantenere l'America Grande»: ed è proprio «Keep America Great» lo slogan scelto da The Donald per le prossime presidenziali, che sostituisce il «Make America Great Again» della corsa elettorale del 2016. Introdotto sul palco dal vice presidente Mike Pence, Trump lascia la parola alla moglie Melania, che definisce un onore aver servito come first lady questi due anni, e si dice «felice di poterlo fare per altri sei». Poi, è il turno del Commander in Chief, che per oltre un'ora elenca i successi raggiunti su economia, taglio delle tasse e deregulation, ribadisce la linea dura sull'immigrazione, e parte all'attacco degli avversari: «Un voto per un democratico è un voto per l'ascesa del socialismo radicale e per la distruzione dell'American Dream», tuona. Loro «vogliono distruggere il Paese, gli interessa solo il potere politico». Trump non perde troppo tempo ad attaccare personalmente ciascuno degli aspiranti sfidanti, ma afferma che gli «avversari guardano con odio ai nostri valori. Gli Usa non saranno mai un Paese socialista. Questa elezione - continua - non è un vero verdetto sui fantastici progressi che abbiamo fatto. È un verdetto sulla condotta anti-americana di coloro che hanno cercato di mettere a rischio la nostra democrazia e voi».

Poi attacca la sinistra su uno dei suoi cavalli di battaglia, il tema dell'immigrazione: «L'agenda dem delle frontiere aperte è moralmente riprovevole», spiega, ribadendo che la loro posizione è stata «il più grande tradimento della classe media americana. Immaginatevi di avere un presidente democratico e un congresso democratico nel 2020 - ribadisce - Metterebbero a tacere il vostro diritto di parola. Userebbero il potere della legge per punire che si oppone. Strapperebbero agli americani i loro diritti costituzionali e farebbero invadere il paese da immigrati illegali nella speranza di ampliare la loro base politica». Il linguaggio è lo stesso che nel 2016 gli ha spalancato le porte della Casa Bianca, quello di un outsider politico che si batte contro l'establishment di Washington. Non si fa mancare un duro attacco contro l'indagine del Russiagate, la «caccia alle streghe» condotta contro di lui dal procuratore speciale Robert Mueller e dai «democratici arrabbiati» che hanno lavorato con lui. Un'inchiesta che lo ha tenuto «sotto assedio per due anni», ma che «abbiamo vinto. Nessuna collusione, nessuna ostruzione della giustizia». C'è spazio anche per una frecciata contro l'ex rivale Hillary Clinton e le sue «33mila email» cancellate e i «fake news media».

La scelta di Trump di dare il calcio d'inizio ufficiale della sua campagna per il 2020 dalla Florida, che lui chiama la sua «seconda casa», non è casuale.

Il Sunshine State è uno degli stati in bilico fondamentali per vincere le elezioni, e nel 2016 ha garantito al tycoon il 37% del suo margine di vittoria. Mantenere saldo il controllo dello stato considerato il maggiore campo di battaglia del Paese è per Trump fondamentale al fine di ripetere il successo di quattro anni fa.

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